Rassegna, 18 gennaio 2013
Annullata il -2 al Napoli e le squalifiche di Cannavaro e Grava
• I giudici della Corte Federale della Federcalcio ieri hanno annullato la penalizzazione di due punti inflitta in primo grado al Napoli e la squalifica per sei mesi a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. Spiega il perché di questa decisione Buccheri sulla Sta: «Un mese fa, quando la corte di primo grado, la Commissione Disciplinare, decise per la condanna di club e giocatori, c’era un portiere, Matteo Gianello, che aveva ammesso sia davanti ai pm della procura della Repubblica di Napoli, sia davanti agli investigatori federali, di aver provato a combinare la sfida del 16 maggio del 2010 fra la Sampdoria e il Napoli, contattando proprio Cannavaro e Grava. Stefano Palazzi, pm del pallone, sostenne l’accusa di tentato illecito, la Disciplinare sanzionò il club facendosi guidare dal cosiddetto “tariffario” in casi del genere e i due giocatori pagarono per non aver denunciato il contatto ricevuto, benché rifiutato drasticamente, dal loro collega. Oggi quel portiere, Matteo Gianello, non è sparito, anzi. A sparire è l’accusa di tentato illecito perché, per la corte d’appello della Figc, lo stesso Gianello si è macchiato soltanto di slealtà sportiva e di conseguenza, codice alla mano, per un tale reato un club non può rischiare altro che una semplice sanzione economica come è capitato al Napoli (da qui l’assoluzione per Cannavaro e Grava in quanto non avevano più alcunché da denunciare)».
• Gianello paga con 21 mesi di squalifica l’aver violato il divieto di scommettere previsto per un giocatore, ma la sua confessione sulla sfida di Marassi non inguaia più il Napoli perché considerata, in appello, soltanto un atteggiamento di chi va contro le norme della lealtà sportiva. La società dovrà pagare solo un multa di 50 mila euro per responsabilità oggettiva. [Buccheri, Sta]