Rassegna, 18 gennaio 2013
Mali, l’Europa prende tempo sull’intervento
• Alla fine del vertice dei ministri degli Esteri dell’Unione europea il francese Laurent Fabius ha dichiarato: «Qualcuno potrebbe decidere di inviare dei soldati anche se non sta in alcun modo a noi forzare le scelte degli altri». Anche Cathy Ashton, Alto Rappresentante Ue per gli affari esteri, ha espresso un concetto analogo, «molti hanno offerto aiuto, non si esclude quello militare». In questa fase, tuttavia, tutte le fonti riferiscono che nessuno ha veramente voglia di andate a combattere a Timbuctu. [Zatterin, Sta]
• Il governo italiano, che in fase pre-elettorale deve limitarsi all’ordinaria amministrazione, ha escluso per bocca del ministro degli esteri Terzi qualsiasi intervento diretto sul terreno. Sarebbe però orientato a offrire «supporto logistico», come l’autorizzazione a usare basi militari o forse la messa a disposizione di aerei-cisterna per il rifornimento in volo. [Bonanni, Rep]
• Intanto ieri l’Ue ha lanciato la missione Eutm (European Union training mission) che porterà in Mali fino a 250 uomini (raddoppiabili, 24 italiani), di cui 200 istruttori, per un costo di 12,3 milioni e un mandato iniziale di 15 mesi. [Zatterin, Sta]