Rassegna, 16 gennaio 2013
Elezioni, accettati 169 simboli su 215
• Il Viminale ha ammesso alle politiche del 24 e 25 febbraio solo 169 dei 215 simboli elettorali presentati. Trai i respinti, per 16 contrassegni definiti «senza esito», compreso quello dell’Idv, la corsa finisce qui. I 34 «ricusati» (tra cui il 170 della Lega e quelli delle finte liste Monti, Grillo e Ingroia) invece possono essere ripresentati, con le modifiche richieste, entro 48 ore. Oppure i titolari possono rivolgersi alla Cassazione che esaminerà i ricorsi entro due giorni. [Cavalli, Cds]
• Solo formale l’inciampo per la Lega. «L’unico problema è che la M maiuscola di TreMonti potrebbe confondersi con Monti» ha rassicurato Roberto Calderoli del Carroccio. «L’abbiamo già corretto, lo ripresenteremo». [Cavalli, Cds]
• Spiega la Cavalli sul Cds che «tra i 16 reietti senza appello figura l’Idv di Di Pietro, numero 109, ma era stato presentato per precauzione, in caso di “copioni”, tanto l’ex pm corre con Ingroia. Più delicata la bocciatura del numero 42 “Noi consumatori-Liberi da Equitalia” (idem per “No Gerit-Equitalia” e “Forza evasori-Stato ladro”), alleato del Pdl del Cavaliere, rimandato per due motivi. Primo: non si può usare il nome di Equitalia senza il suo consenso. Secondo: lo slogan incita a non pagare le tasse, violando la legge».
• Bocciati tutti e tre i simboli della Democrazia cristiana, a tutela dello scudocrociato che compare sullo stemma dell’Udc. Escluso anche il Partito Comunista di Rizzo, troppo simile a Rifondazione comunista. [Custodero, Rep]
• Sono salvi il «Movimento Bunga Bunga», il «Recupero maltolto», il «Mamme nel mondo». [Cavalli, Cds]