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 2013  gennaio 14 Lunedì calendario

Biografia di Isidoro Albertini

• Como 19 dicembre 1919. Agente di cambio. Presidente di Albertini-Syz. La famiglia confezionava cappelli dal 1817. Impara l’inglese a Londra, dove  gli Albertini avevano aperto uno stabilimento, si laurea in Economia alla Bocconi nel 1952. Intanto l’azienda chiude (in Italia i cappelli non li porta più nessuno) e Giambattista Foglia, che come Albertini milita nel Partito d’azione, gli propone di andare a lavorare con lui nel suo studio di cambio. È il 1957, dieci anni dopo Albertini diventa agente di cambio e nel 1972 rileva lo studio Foglia.• Carriera «Forse più di altri ha segnato la storia di Piazza Affari. Era uno dei pochi che sul mercato del boom economico sapeva parlare la lingua degli affari, quando ancora sui libri di scuola si studiava quasi esclusivamente il francese. “Grazie alla conoscenza dell’inglese andavo alle conferenze in giro per il mondo e questo mi consentiva di spiegare l’Italia all’estero”. Una posizione lungimirante perché, nel ’68, quando si trattò di lanciare il primo fondo in Italia, fu lui il naturale candidato a gestirlo. Il fondo, di diritto lussemburghese, si chiamava Fonditalia e per statuto doveva investire nella Penisola la metà del suo portafoglio. Era uno dei tanti prodotti partoriti dall’inizio degli anni ’60 da Investors Overseas Services (Ios), una società d’investimento creata da Bernard Cornfeld, imprenditore americano di origine turca, il quale, negli anni della guerra fredda, ebbe l’intuizione di cogliere la domanda latente di prodotti di risparmio made in Usa da parte degli espatriati, in particolare i militari di stanza in Europa. L’avventura finì male per lo Ios che, travolto da uno scandalo finanziario, fu costretto a chiudere i battenti negli anni ’70. Ma gli incontri tra Beniamino Andreatta e il Governatore di allora della Banca d’Italia, Guido Carli, permisero di salvare Fonditalia» (Antonella Olivieri) [S24 Ore 22/2/2009].
• Stretti rapporti d’affari con il finanziere George Soros, che realizzò grazie a lui il suo primo investimento in Italia: un pacchetto consistente di Olivetti.  
• «A metà degli anni ’80 il passaggio chiave fu la legge istitutiva dei fondi comuni di diritto italiano che ebbe come grande sponsor Andreatta, trovando alleati preziosi in Giuliano Graziosi ed Enzo Berlanda. Ma, insomma, erano anni di grandi cambiamenti che, per quanto riguarda la Borsa, furono vissuti in prima linea dal gruppo di punta degli agenti di cambio: con Isidoro Albertini c’erano Urbano Aletti, Ettore Fumagalli, Leonida Gaudenzi e Attilio Ventura. Un processo che, nel ’92, sfociò nella nascita delle Sim: segnò la fine di un’epoca in Piazza Affari e costituì la premessa per una nuova era. Fine delle grida e via libera ai computer in un processo, inarrestabile, di globalizzazione che porterà Milano nell’orbita della City londinese. “Un’idea che non mi è mai piaciuta – ammette il decano di Piazza Affari – Mi spiace perché Milano era una Borsa piccola, ma innovatrice ed era stata gestita bene. Ha finito per soccombere davanti a chi era molto più forte» [Olivieri, cit.].
• Il figlio Alberto (Milano 1949) è amministratore delegato di Banca Albertini Syz & C. S.p.A.
Politica «Come idee mi sento vicino a Carlo Azeglio Ciampi».