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 2013  gennaio 07 Lunedì calendario

Vittorio Missoni e gli altri tre passeggeri del bimotore Britten-Norman 2 scomparso a 160 chilometri da Caracas non hanno dato segni di vita

Vittorio Missoni e gli altri tre passeggeri del bimotore Britten-Norman 2 scomparso a 160 chilometri da Caracas non hanno dato segni di vita. Tra venerdì e sabato notte, parecchie ore dopo la scomparsa, è arrivato un sms sul cellulare del piccolo Cesare Foresti, figlio dell’imprenditore Guido Foresti che si trovava sull’aereo: «Sono di nuovo raggiungibile. Chiama ora». Ma alla chiamata il telefono è risultato muto. Gli esperti hanno poi spiegato che, specie sul traffico internazionale, possono passare anche molte ore prima che un messaggino arrivi a destinazione. Quindi, su quell’sms, non si può costruire nessuna speranza. Il figlio di Vittorio Missoni, Ottavio (come il celebre nonno), ha lanciato un appello su Twitter: «Please, help us find my father», «Per favore, aiutateci a trovare mio padre». La protezione civile canadese, che sta scandagliando i fondali del Caraibi anche con un sottomarino, non ha trovato fino ad ora niente e suppone che le correnti possano aver trascinato il velivolo verso ovest. Anche molto distante dal punto del supposto naufragio: il raggio delle ricerche sarà allungato infatti a 150 chilometri dalla rotta dell’aereo, verso Boca de Aroa e San Juan de los Cayos.

Che cosa potrebbe essere successo?
Avrà già sentito dalla televisione che ci sono solo due ipotesi: o si tratta di un normale incidente, con l’aereo che si inabissa per cause che sono tutte da capire. Oppure qualcuno ha dirottato l’apparecchio, quasi certamente per adoperarlo in qualche trasporto di droga. Un’altra possibilità è che il bimotore, insospettato e insospettabile perché addetto alle gite turistiche – e nel nostro caso con un personaggio famoso a bordo -, fosse già stato caricato di droga. I banditi, in questa ipotesi, si sarebbero limitati a dirottarlo verso la destinazione di consegna. In nessuna di queste ipotesi, purtroppo, è contemplata la possibilità che i quattro passeggeri siano ancora vivi.  

Ho un po’ seguito la cosa in rete e ho letto di gente che conosce quei posti e dice che quegli aerei sono troppo grossi e vecchi e facilmente individuabili dai radar perché possano interessare ai trafficanti.
È vero, e in favore dell’incidente sta anche l’età molto avanzata dei piloti impiegati su quelle rotte. Quello di Missoni aveva 72 anni, altri incidenti hanno avuto come protagonisti piloti di 78 anni. E però ci sono tutta una serie di fatti che fanno invece propendere per l’atto criminale.  

• Per esempio?
Intanto gli aerei che spariscono da quelle parti sono troppi. Si parla, negli ultimi quindici anni, di una sessantina di apparecchi o, secondo altre fonti, di una trentina. Sotto la lente degli investigatori stanno soprattutto quattro episodi, nei quali sono morti degli italiani. 2 marzo 1997: un Cessna che trasporta Mario Parolo e Teresa De Bellis, coppia veneta in viaggio di nozze, scompare dopo il decollo da Maiquetia. Mai trovati il resti dell’aereo né quelli dei passeggeri tranne il cadavere di un australiano che però non ha acqua nei polmoni e presenta una profonda ferita alla testa. Nel 2004 muoiono in un incidente aereo Antonio Buzzi, con le due figlie e il genero. Cinque anni fa (4 gennaio 2008) sparisce un bimotore Let L 410, a 16 miglia da Los Roques. Trasporta 14 passeggeri, tra cui otto italiani. Anche qui, più tardi, sarà recuperato solo il cadavere del pilota col torace sfondato e senza una goccia d’acqua nei polmoni. Pare – lo spiega bene il settimanale “Oggi” nel prossimo numero – che a bordo fossero saliti altri quattro passeggeri, non registrati. E questi potrebbero essere i dirottatori. “Oggi” spiega che «finalmente è stato siglato un accordo per l’inizio delle ricerche del relitto e una nave dotata di sofisticate apparecchiature per i rilievi marini sarà il 30 gennaio sul luogo della scomparsa».  

Stiamo parlando dell’incidente di cinque anni fa… E per quello che è successo venerdì scorso?
Le autorità del posto non sono mai sembrate troppo sollecite. La droga muove molto denaro e tocca troppi interessi.  

Ma non siamo nella patria del moribondo Chávez, socialista e amico del popolo?
E che vuol dire? Sulla droga campa tanta gente, dal grande trafficante al piccolo contadino. Solo i talebani in Afghanistan riuscirono, con la forza della loro dittatura, a far cessare le coltivazioni del papavero, subito ricominciate dopo la loro caduta. Qui ci troviamo in una specie di triangolo d’oro, compreso tra Colombia, Venezuela e i Caraibi. Le rotte del turismo – molto frequentate dagli italiani – e quelle del narcotraffico si incrociano. Il Venezuela ha una posizione privilegiata, vicino com’è alle fonti di produzione. Il fratello di Vittorio Missoni, Luca, che vive a New York, è appunto partito per il Venezuela. I due vecchi genitori (il patriarca Ottavio ha 92 anni, sua moglie Rosita 80) rientrati dall’Oman dove stavano in vacanza pregano tutti di lasciarli in pace. Ciononostante la loro villa di Sumirago (Varese) è circondata da una folla silenziosa e dolente.