Fior da fiore, 14 gennaio 2013
Depositati i simboli dei partiti candidati • Il più esperto presentatore di liste • Dopo un attentato, chiude il consolato italiano a Bengasi • L’aria irrespirabile di Pechino • I girasoli di Van Gogh stanno diventando gialli • Il record di suicidi in Corea del Sud
Simboli Per le elezioni politiche del 24-25 febbraio sono stati depositati al Viminale 215 simboli. Nel 2008 erano stati 181, 153 quelli ammessi. Ora il ministero dell’Interno li analizzerà e ne stabilirà la regolarità (avrà tempo fino a domani). Nei loghi compaiono quasi tutti i nomi dei leader, eccetto Bersani. Sul simbolo del Pdl c’è la scritta «Berlusconi presidente» e Maroni, volendo smentire che Berlusconi sarà il prossimo premier in caso di vittoria, ha detto che la scritta vuol dire che è presidente solo del suo partito. Il CdS rivela che esiste un accordo scritto e firmato secondo il quale Berlusconi non sarà il premier della coalizione di centrodestra: ciascuna formazione indicherà il suo premier e in caso di vittoria, poi, il nome del presidente del Consiglio sarà congiuntamente deciso. Cosicché, i candidati premier, allo stato dei fatti, sono Alfano per il Pdl e Tremonti per la Lega.
Nomi Nomi bizzarri di liste presentate alle elezioni: Angeli della Libertà, Liberi da Equitalia, Basta tasse, Pas-Fermiamo le banche, Forza evasori - Stato ladro, Pace, pane e lavoro, Democrazia atea, Sacro romano impero liberale cattolico - A tutto campo, nel tempo e nello spazio, Arsura del Sud, Partito pirata, Giovanni dalle Bande Nere, Sardigna Natzione, No alla chiusura degli ospedali, Staminali d’Italia, Movimento poeti d’azione, Tutti insieme per l’Italia, arte musica e cultura, Recupero maltolto, Movimento Bunga-bunga ecc. (Cavalli, CdS). [Leggi anche il Fatto del giorno]
Ultimo minuto Luciano Gesuelli, 74 anni, studioso di Storia dell’Alto medioevo, romano di Porta Metronia («come Totti»), è il veterano in Italia dei presentatori di liste e simboli elettorali. Cominciò nel 1958 con la Democrazia cristiana, ora lo fa per il Pd. Lo chiamavano “l’uomo dell’ultimo minuto”: «Bisognava spaccare il secondo, l’ufficio del Tribunale chiudeva alle 20 in punto e io arrivavo quando ormai mancava pochissimo, 30-40 secondi. Prima, infatti, non funzionava come adesso: adesso c’è il sorteggio che assegna ai partiti un posto a caso sulla scheda elettorale. Prima, invece, se consegnavi per ultimo le liste, ti garantivi anche l’ultimo posto sulla scheda. Così poi l’elettore, il tuo elettore, in cabina, era facilitato a trovare la casella. Ecco perché c’era la gara ad arrivare ultimi. O primi». Lui faceva così: «Mi facevo accompagnare da tre o quattro collaboratori. Di solito c’era il funzionario del Psi che cercava anche lui di consegnare per ultimo. Così scattava il piano. Proprio quando mancava una manciata di secondi alla chiusura ed eravamo tutti lì sulla porta dell’ufficio elettorale, io gridavo “spingere”. I miei uomini fidati, allora, facevano blocco e a forza di spintarelle spostavano piano piano il socialista fin dentro l’ufficio. Così lui era il penultimo e io l’ultimo a consegnare». E i comunisti? «I comunisti consegnavano sempre per primi. Il loro funzionario, Balzimelli, si portava anche lui una decina di “soldati”, il primo giorno. E quando scattava l’ora del deposito nessuno li poteva scavalcare: arrivava Balzimelli con la falce e martello e la partita era chiusa» (Caccia, CdS).
Bengasi Sabato sera a Bengasi il console generale d’Italia, Guido De Sanctis, è sopravvissuto a un attentato: viaggiava su un’auto blindata e l’agguato è stato compiuto con un’arma più leggera di un bazooka. Ora l’Italia si appresta a chiudere temporaneamente il consolato in città e a rimpatriare, fra i circa 40 che abitano in Cirenaica, i connazionali intenzionati a lasciare la Libia. De Sanctis era l’ultimo console di un Paese Nato, insieme a quello turco, rimasto sul posto. L’esodo era iniziato dopo l’attentato a colpi di bazooka contro il convoglio del consolato inglese nel giugno 2012. L’assalto alla sede Usa aveva poi dato il colpo di grazia. Via via sono partiti anche gli inviati Onu e della Croce Rossa Internazionale. Ora restano aperte solo cinque rappresentanze straniere: maltese, egiziana, tunisina, turca e un consolato onorario svedese. Secondo gli esperti, «si vuole isolare la Cirenaica dal mondo occidentale e dal resto della Libia per farne un covo del fondamentalismo islamico».
Aria A Pechino c’è talmente tanto inquinamento nell’aria che neppure si capisce bene quando è giorno e quando notte. Le centraline segnalano un indice di inquinamento pari a 700 quando l’Organizzazione mondiale per la sanità ritiene che il limite ottimale per la salute sia di 25 parti per metro cubo. Una centralina, a Tongzhou, cioè alla periferia est di Pechino, ha addirittura raggiunto la misura di 950 parti per metro cubo (Salom, CdS).
Luci I girasoli di Van Gogh, e altre opere del pittore dello stesso periodo, stanno diventando marroni a causa della prolungata esposizione dei quadri alle luci artificiali dei musei, in particolare alle lampade Led. Il colore giallo, secondo le ricerche effettuate dallo European Synchrotron Radiation Facility, è il più esposto a variazioni cromatiche provocate da questo tipo di lampade (Franceschini, Rep).
Suicidi In Corea del Sud in media ogni giorno si tolgono la vita 44 persone. Se nel 1997 i suicidi erano 13,1 ogni 100 mila abitanti, oggi se ne contano 31,8: un tasso quasi cinque volte superiore a quello italiano. Il suicidio è diventato la prima causa di morte per chi ha meno di 40 anni, la quarta in assoluto (Ursic, Sta).
(a cura di Daria Egidi)