Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Sono stati liberati intorno a mezzanotte, tra lunedì e martedì, i tre italiani sequestrati al largo delle coste nigeriane il 23 dicembre mentre si trovavano a bordo del rimorchiatore Asso 21. Il comandante Emiliano Astarita, 37 anni, di Piano di Sorrento, il primo ufficiale, Salvatore Mastellone, 39 anni, di Sant’Agnello in zona sorrentina, il secondo ufficiale motorista, Giuseppe d’Alessio, 32 anni, di Pompei, e il loro collega ucraino, Anatoly Alexelev, 35 anni, sono stati tenuti prigionieri da una banda di criminali comuni contrariata dal fatto di non aver potuto godere del «bonus natalizio», una sorta di pizzo che viene pagato ai ras locali perché tengano a bada le gang che spadroneggiano nel ricco delta del Niger. [Alberizzi, Cds]  

• Per la liberazione dei tre italiani è stato pagato un riscatto che si aggirerebbe sui 300 milioni di naira (poco meno di un milione e mezzo di euro). La Farnesina smentisce. [Alberizzi, Cds]  

• Il rimorchiatore d’altura Asso 21 appartiene alla compagnia Augusta off shore, società napoletana specializzata nel servizio di assistenza alle aziende petrolifere o ad altre imprese del settore. Nel caso specifico era stato noleggiato dalla Intels, una ditta di proprietà di Atiku Abubakar, ex vicepresidente della Nigeria dal 1999 al 2007, e di Gabriele Volpi, imprenditore italiano che ha fatto la sua fortuna nell’ex colonia britannica e ora nel nostro Paese possiede una squadra di calcio, il La Spezia, una di pallanuoto, la Pro Recco, ed è coinvolto in un grande progetto turistico a Santa Margherita Ligure. I soldi del riscatto per la liberazione dei marittimi dell’Asso 21 sono venuti proprio dall’Intels. [Alberizzi, Cds]