Rassegna, 10 gennaio 2013
Prigionieri risarciti per le torture ad Abu Ghraib
• Un’azienda appaltatrice di contractor, accusata di complicità nei maltrattamenti subiti dai detenuti del carcere iracheno di Abu Ghraib nel 2003, ha raggiunto un accordo pari a 5 milioni di dollari per risarcire 72 ex prigionieri. A versare la somma sarà l’americana Engility Holdings per conto della L-3 Services. I 72 ex prigionieri avevano accusato la L-3 Service e altre società subappaltatrici dell’esercito Usa, di «aver partecipato, approvato o coperto i maltrattamenti dei prigionieri da parte dei funzionari militari degli Stati Uniti». La L-3 Service forniva interpreti all’esercito americano.
• Gli abusi commessi ad Abu Ghraib emersero nel 2004 con la pubblicazione delle fotografie dei detenuti iracheni umiliati e maltrattati dai soldati americani un anno dopo l’invasione del Paese. Gli scatti mostravano i prigionieri minacciati con i cani, denudati e legati: 11 soldati vennero condannati per aver violato le norme militari a pene fino a un massimo di dieci anni.