Rassegna, 9 gennaio 2013
L’Europa boccia l’Imu: non è equa
• Secondo la Commissione europea l’Imu deve essere modificata «per renderla più equa e per conferirle un maggiore effetto redistributivo». Non una vera bocciatura, Bruxelles si è limitata a criticarne la scarsa progressività e il fatto che sia troppo slegata dai redditi.
• Spiega la Mastrobuoni sulla Sta che «nel rapporto su Occupazione e sviluppi sociali la Commissione Ue sostiene che l’Imu di per sé va bene. Il problema è che – complice la mancata riforma del catasto e una formulazione troppo rigida delle detrazioni – è diventata iniqua nella sua formulazione pratica. E il mancato riordino del catasto non ha corretto il modo di calcolarla, basato grosso modo su un aumento lineare del 60% dei vecchi valori catastali. Un metodo che ne avvicina i valori a quelli di mercato, ma che non garantisce una rimodulazione giusta. (…) Bruxelles accusa l’Imu dunque di essere troppo poco riferita alla situazione economica delle famiglie. Ma complessivamente non si tratta di una bocciatura. Il rapporto ricorda che l’introduzione dell’Imu è avvenuta proprio su suggerimento di Bruxelles, cioè “a seguito di raccomandazioni a ridurre i trattamento fiscale favorevole per le abitazioni”».