Rassegna, 8 gennaio 2013
Porto d’Imperia, archiviazione per Scajola
• Dopo due anni di indagini e accertamenti bancari, il gip del tribunale di Imperia Massimiliano Botti ha prosciolto Claudio Scajola dalle accuse di associazione a delinquere per i fatti del porto turistico di Imperia. Spiega Vezzaro (Sta): «Non c’erano i presupposti per mantenere in piedi un’accusa così grave come l’associazione. Scajola era stato sospettato di essere il deus ex machina dell’operazione truffaldina attraverso la quale sarebbe avvenuta la cessione, in cambio di briciole e con danno al Demanio, di un porto turistico destinato a diventare il “più bello del Mediterraneo”, con i suoi 1.300 posti barca. Destinatari del presunto regalo l’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone e la sua società Acquamare. Il castello dell’accusa, per Scajola, non ha retto. Prosciolti anche l’imprenditrice Beatrice Cozzi Parodi, l’industriale oleario Pietro Isnardi, la dirigente di Acquamare Maria Rosaria Campitelli e Antonino Parisi».
• Resta in piedi nei confronti di Bellavista Caltagirone, l’ex direttore della spa del porto Carlo Conti e altri otto imputati, l’altro filone dell’inchiesta con l’accusa di truffa aggravata (circa 288 milioni) ai danni dello Stato sfociata già in un processo. [Vezzaro, Sta]