Rassegna, 8 gennaio 2013
Hagel e Brennan per l’Obama bis
• Barack Obama ieri ha nominato l’ex senatore repubblicano Chuck Hagel a capo del Pentagono e il consigliere antiterrorismo John Brennan alla guida della Cia. «Chuck e John – ha detto il presidente americano – hanno dedicato la vita alla sicurezza del Paese. Sono vicini agli uomini che guideranno, e sollecito il Senato ad approvarli presto».
• Hagel, che ha ancora in petto le schegge di una ferita subita in guerra, è il primo veterano del Vietnam a capo del Pentagono. È stato scelto perché Obama e Biden lo conoscono bene, condivide il principio che la guerra è l’ultima risorsa, «confida nelle alleanze», ed è utile avere un repubblicano a gestire il ritiro dall’Afghanistan entro il 2014 e i tagli alle spese della difesa. [Mastrolilli, Sta]
• Brennan quattro anni fa aveva rinunciato alla Cia, perché accusato di aver collaborato agli interrogatori dei terroristi durante l’amministrazione Bush, considerati tortura. Allora Obama lo aveva nominato consigliere alla Casa Bianca, e in quella veste ha gestito le operazioni dei droni killer contro al Qaeda e l’eliminazione di Bin Laden. Scrive Mastrolilli (Sta): «È un mastino, con 25 anni di servizio alla Cia: “Lavora così duro – ha detto il presidente – che non sono sicuro abbia mai dormito negli ultimi quattro anni”. La sinistra liberal non lo ama, e questa è la conferma di un Obama che nel secondo mandato non guarderà in faccia a nessuno, che si tratti di sicurezza nazionale, debito, immigrazione o clima».
• «Tra pochi giorni, il 25 gennaio, The Agency subirà anche l’imbarazzo di vedere un proprio funzionario pluridecorato, John Kiriakou, associato a un penitenziario federale, per avere rivelato ai giornali la pratica della tortura dell’acqua, il “waterboarding”. Il primo dipendente della Cia condannato non per doppiogiochismo, per tradimento, per intelligenza con il nemico. Ma per fuga di notizia. Neppure Daniel Ellsberg, che negli Anni 70 diffuse alla stampa dal Pentagono la verità sconvolgente sulla guerra in Vietnam scritta in un rapporto ultraconfidenziale, fu mai condannato». [Zucconi, Rep]