Rassegna, 8 gennaio 2013
Monti blinda la lista del Senato: no alle quote
• Mario Monti ha incontrato Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini e ha imposto le sue regole per le candidature: per la lista unica del Senato, «niente quote» e, per scongiurare future tentazioni autarchiche, obbligo per i candidati di confluire dopo le elezioni in un Gruppo senatoriale unico. Spiega Martini sulla Sta: «Effettivamente, nella prossima legislatura il Senato potrebbe, per una volta, strappare alla Camera la proverbiale centralità politica. Al punto che stanno accarezzando l’idea di diventare senatori personaggi che non lo sono mai stati: Pier Ferdinando Casini (che punta alla presidenza dell’assemblea), Silvio Berlusconi».
• Dalle prime proiezioni fatte, la coalizione calcola di poter eleggere nel prossimo Senato un numero di senatori che oscilla tra i 30 (pari al 10% di voti a livello nazionale) e 50 (pari al 20%) e Monti punta ad averne con se più della metà. [Martini, Sta]
• Enrico Bondi, a cui Monti ha affidato il compito di vagliare i curricula dei pretendenti al seggio, ieri ha dato le sue dimissioni da commissario straordinario sulla spesa pubblica e da commissario per il rientro della spesa sanitaria del Lazio. [Bei, Rep]
• Alla Camera (dove si immagina di poter eleggere con Fli 7-8 deputati), Fini si è impegnato a trovare un posto sicuro a Italo Bocchino, Chiara Moroni, Roberto Menia, Enzo Raisi e Carmelo Briguglio, mentre al Senato (posti sicuri tre), i blindati sono Benedetto Della Vedova, Giulia Bongiorno e uno tra Giuseppe Valditara e Alessandro Ruben. [Martini, Sta]