Rassegna, 4 gennaio 2013
I periti su Provenzano: non è in grado di capire
• Secondo i periti nominati dal giudice di Palermo Piergiorgio Morosini, Bernardo Provenzano ormai non è più in grado di capire e di interloquire in maniera accettabile con le altre persone. Il giudice Morosini deve decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per dodici imputati coinvolti a vario titolo nel procedimento sulla cosiddetta trattativa fra lo Stato e la mafia al tempo delle stragi. Uno di loro è proprio Provenzano, che secondo l’accusa avrebbe tessuto l’ultima parte dei contatti tra Cosa nostra e le istituzioni. Provenzano versa in «uno stato di ridottissimi contenuti di coscienza e responsività all’ambiente, nonché scarse capacità di esprimersi, di comprendere ed eseguire ordini elementari», scrivono i periti. L’avvocato Rosalba Di Gregorio ha già chiesto che la posizione del padrino corleonese venga stralciata, il giudice deciderà la prossima settimana, all’udienza dell’8 gennaio, dopo aver ascoltato i pubblici ministeri. [Bianconi, Cds]
• Ricorda Bianconi (Cds) che «dopo l’operazione del 17 dicembre scorso per la rimozione di un ematoma cerebrale provocato da una caduta (la terza in poche settimane) e un periodo di coma farmacologico durato diversi giorni, Provenzano è ancora ricoverato sotto falso nome all’ospedale di Parma. Gli ultimi controlli hanno evidenziato “un normale quadro post-chirurgico”, che gli consentirebbe di essere trasferito in un reparto di “lungodegenza critica” o altri centri di riabilitazione, ma la relazione degli specialisti precisa: “Alterna occhi aperti spontaneamente con apertura occhi al dolore, reagisce prontamente al dolore a destra, meno a sinistra, non collabora, né esegue ordini con costanza”».
• Un passaggio della conversazione tra il mafioso e i periti: Medico: «Ha avuto o ha dei processi in corso? In questo periodo c’è un processo a Palermo?».
Provenzano: «...Per me?».
M: «Per lei».
P: «...Mi hanno condannato per altri due ergastoli».
M: «Ci sono altri processi in questo momento?».
P: «Non mi ricordo».
M: «Secondo lei non ha altri processi?».
P: «...Quelli che mi hanno notificato».
M: «Come si sente? Dimentica qualcosa?».
P: «...Non sono una persona istruita... può essere». [Bianconi, Cds]