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 2012  dicembre 30 Domenica calendario

La versione di Brunetta • Saltato l’accordo Lega-Berlusconi • Bocciata la super tassa di Hollande • Depardieu va a Mosca • Ammazzato un parroco vicino a Pistoia • Delitto a Mentana


La versione di Brunetta «“Tra fine maggio e inizio giugno del 2011 è successo qualcosa di inspiegabile se non si accredita la tesi di un attacco premeditato alla nostra finanza: le banche tedesche hanno venduto all’improvviso oltre 8 miliardi di titoli italiani trascinando altri istituti a fare lo stesso e provocando un allargamento dell’offensiva a Spagna e Grecia”. Il risultato, racconta Brunetta, fu la creazione di un asse del Nord Europa, guidato da Germania e Francia, contro l’Europa mediterranea: “In quel periodo le banche tedesche producevano ancora tassi alti, al 3 per cento, mentre noi eravamo poco sopra al 4,5, ed erano in odore di titoli tossici. Avevano bisogno di uscire da quella situazione e per questo cominciarono l’offensiva contro di noi”. Fu allora che si scatenò la “tempesta perfetta”. L’Italia, continua l’ex ministro della Funzione pubblica, venne costretta a fare una manovra nel mese di luglio in tutta fretta “ma non si accontentarono”. Subito dopo, il 5 agosto, arrivò la famosa lettera della Bce in cui si invocavano ulteriori misure: “Per loro non bastava mai. Capii tutto a settembre, al workshop di Cernobbio. Compresi che c’era una congiura in atto da come si muovevano Mario Monti, Corrado Passera e i banchieri europei. I nemici per loro erano Zapatero e Berlusconi: bisognava farli cadere”. E così fu: “Altri segnali giunsero dal Colle che non volle firmare il nostro decreto sviluppo. Erano presagi che facevano ben capire dove si stava andando”. Certo, aggiunge Brunetta, il governo Berlusconi era debole alla Camera, e “cadde anche per quello”. Ma “lo dissi subito che facevamo male a dare il via libera a Monti: non è servito a niente, ora abbiamo un debito più grande. Potevamo andare alle elezioni: avremmo perso, le riforme dure le avrebbe fatte Bersani, che sarebbe caduto subito dopo, e avremmo rivinto ora in primavera, a queste elezioni. Invece...”» (Zuccolini CdS).

Lega Sulla Lombardia l’accordo tra Berlusconi e la Lega, per ora, è saltato. Maroni ieri non è andato in via Rovani e Calderoli ha spiegato al Cav, appena giunto in treno da Roma, che per la Lega è irrinunciabile il principio che il 75% delle tasse rimanga sul territorio. Niente da fare poi per Silvio premier. La liste vanno presentate entro l’11 gennaio.

Supertassa Il Consiglio costituzionale francese ha annullato la tassa del 75% imposta da Hollande ai francesi che guadagnano più di un milione di euro l’anno. Il governo aveva deciso di tassare gli individui invece che i nuclei familiari, come è di solito in Francia: grazie a questo, marito e meglio con stipendio da 600 mila euro a testa sarebbero stati esentati dalla super tassa, mentre un single con redditi da un milione e due sarebbe stato colpito. Al 60% dei francesi la supertassa piaceva. Il gradimento di Hollande tra la popolazione è in netto declino.

Depardieu Lei ha restituito il passaporto francese per protesta. Tornerà indietro? «Come le ho già detto vado avanti per la mia strada. Per adesso non torno indietro né sulla questione del passaporto né su quella dell’esilio fiscale. A Parigi continuerò ad avere un appartamento e a seguire tutte le mie attività, ma mi fermerò come prevede la legge non più di sei mesi all’anno, e intanto voglio sentirmi sempre di più cittadino del mondo». Che cosa significa in concreto? «Vuol dire che mi farò accogliere da altri paesi, com’è stato per il Belgio. Sto per partire per il Montenegro dove sarò ricevuto dal presidente e poi volerò a Mosca per partecipare il 6 gennaio alla vigilia del Natale Ortodosso, e lì incontrerò il primo ministro Medvedev e il presidente Putin, che mi consegneranno il passaporto russo». E la sua idea di chiedere la cittadinanza italiana? «Era un bel pensiero ma un po’ complicato da realizzare. Sono stato lo scorso fine settimana in Maremma e in Val di Chiana e ho capito definitivamente che l’Italia è il mio posto del cuore. Prenderò una casa in Toscana in mezzo agli ulivi, mi basta questo» (Depardieu a Guido Andruetto di Repubblica).

Delitto Don Mario Del Becaro, 63 anni, da San Benedetto del Tronto, parroco di San Bartolomeo di Tizzana e di Catena (frazioni di Quarrata in provincia di Pistoia) trovato cadavere in canonica, pestato a sangue, legato mani e piedi, la bocca chiusa da un nastro adesivo. Nessuno ha visto niente, nessuno sa niente. Delitto di venerdì sera. Gli assassini sono scappati con la sua Punto scura. Il 17 dicembre gli avevano sfondato la porta di casa, il giorno dopo era stato arrestato un giovane dell’Est che adesso è in carcere. Caratteristiche di don Mario: gli piaceva abbronzarsi sulla pieve di San Bartolomeo, clergyman senza colletto bianco, stravagante, ambiguo, narcisista, solitario, un suo nipote s’è ammazzato, adesso parlava di trasferirsi da una sorella a Prato, tutti lo dcono generosissimo, ma brusco ecc.

Delitto Giorgio Marcucci, di 54 anni, titolare del bar Fantasia, sposato con due figli, ammazzato mentre stava preparando i tramezzini da servire la mattina dopo da un rapinatore incappucciato e con i guanti che gli ha sparato al polpaccio. Marcucci, con l’arteria femorale recisa, s’è trascinato fin sul marciapiede, ha rovesciato una fioriera, è morto in pochi minuti. I 2.500 euro della cassa sono rimasti al loro posto. In Mentana (Roma), via Antonio Moscatelli, venerdì 28 intorno alle 22.