La Gazzetta dello Sport, 29 dicembre 2012
Mentre Berlusconi protesta perché la Rai non gli concede tutto lo spazio a cui, secondo lui, avrebbe diritto, i giornali sono partiti a caccia di dettagli piccanti sulla sua separazione da Veronica
Mentre Berlusconi protesta perché la Rai non gli concede tutto lo spazio a cui, secondo lui, avrebbe diritto, i giornali sono partiti a caccia di dettagli piccanti sulla sua separazione da Veronica. Uno scoop di Luigi Ferrarella del “Corriere della Sera” ci ha fatto sapere che il Cavaliere ha chiuso la pratica con la moglie al prezzo di tre milioni di euro al mese, cioè 36 milioni di euro all’anno. Cifra che ha scatenato in rete commenti di tutti i tipi, compreso quello indignato di chi trova la cifra di dimensioni assurde.
• È di dimensioni assurde?
No, stando alle norme che da noi regolano le separazioni tra coniugi. La legge dice che al partner più debole economicamente – nel nostro caso Veronica – deve essere garantito lo stesso tenore di vita di prima. Veronica aveva già quantificato in tre milioni e mezzo al mese questo “tenore di vita”, cifra alla quale Berlusconi aveva risposto a brutto muso, offrendo appena duecentomila euro mensili, trattabili fino a trecentomila. Era la primavera del 2009, in ballo c’era la villa di Macherio dove Veronica aveva sempre vissuto e che avrebbe lasciato nel 2010, dando un primo segnale importante per la chiusura della trattativa. I tre milioni di adesso, infatti, escludono qualunque trasferimento patrimoniale – dunque villa Macherio resta al Cavaliere – e qualunque risistemazione delle aziende di famiglie. All’inizio del contenzioso, Veronica voleva che ai suoi tre figli fosse dato uno status identico ai due figli nati dal primo matrimonio di Berlusconi. In particolare, Veronica pretendeva una presenza non formale di Barbara, Eleonora e Luigi sul ponte di comando della Mondadori e delle reti televisive. Deve aver favorito l’intesa sui “tre milioni e basta” anche il fatto che i conti delle aziende, rispetto a quel 2009, sono molto peggiorati. È così conveniente, oggi, partecipare alla gestione della Mondadori? E occupare un posto di responsabilità nella galassia televisiva di Berlusconi? Le aziende del Cav attraversano un brutto momento, perdono soldi e l’uscita di Berlusconi dalle stanze di potere della politica non fanno presagire niente di buono per il suo business. Sta per arrivare inoltre la sentenza della Cassazione sui 560 milioni che Berlusconi ha dovuto versare a De Benedetti per la storia del lodo Mondadori. È possibile che i giudici decidano per la restituzione dei soldi, che sono già stati versati all’Ingegnere. È però anche possibile che confermino la prima sentenza. Fininvest dovrebbe registrare nel suo bilancio, in questo caso, una perdita secca e molto consistente. Col rischio di aumenti di capitale ed esborso di soldi freschi.
• A proposito di giudici: il collegio che ha disposto i tre milioni al mese era tutto fatto di donne.
Sì, Gloria Servetti, presidente, affiancata da Nadia Dell’Arciprete e Alessandra Cattaneo. È stato subito deciso, fin dal 2009, di secretare le udienze, in modo da evitare le chiacchiere della stampa. Obiettivo perfettamente raggiunto. A un certo punto c’è stato addirittura un faccia a faccia tra Veronica a Silvia, senza avvocati e presenti solo le tre giudici. È stato quando s’è trattato di esaminare la questione della colpa. Tutti e due avevano infatti prove molto consistenti sulle colpe del coniuge, cioè era chiaro che s’erano traditi uno con l’altro ad abundantiam. Queste robe dovevano venire alla luce? Era proprio necessario che i figli conoscessero tutti i dettagli? Hanno rinunciato tutti e due all’addebito di colpa. Erano evidentemente consapevoli che si sarebbero potuti fare molto male, che ne sarebbero usciti assai feriti tutt’e due.
• Questa sentenza è definitiva?
No, è solo la sentenza di separazione e può ancora essere appellata da ognuna delle due parti. L’appello, se non fosse relativo ai soli aspetti economici, impedirebbe a entrambi di chiedere il divorzio e risposarsi. La richiesta di divorzio – che ci pare inevitabile - riaprirà in ogni caso i termini della questione. Potrebbe finire con una somma onnicomprensiva con cui Berlusconi liquida la moglie e la fa finita con i tre milioni al mese. Veronica ha 57 anni, suppongo che Berlusconi dovrebbe versare al momento del divorzio qualcosa come 500-800 milioni. Sono sempre cifre da capogiro.
• Ma è stata lei a voler lasciare lui o lui a voler lasciare lei?
L’iter della separazione è cominciato addirittura nel 2007. Berlusconi aveva fatto lo spiritoso alla cerimonia dei Telegatti dichiarando a Mara Carfagna che l’avrebbe volentieri sposata e questo aveva indotto Veronica a scrivere una lettera indignata a Repubblica. Secondo strappo nella primavera del 2009, quando era uscita fuori la storia di Berlusconi con Noemi. Veronica aveva ripreso un leit-motiv polemico dei finiani (non c’era ancora stata la rottura tra Berlusconi e Fini) e aveva criticato la decisione del Pdl di mettere in lista tante veline e attricette, il cosiddetto “ciarpame”. Nell’autunno di quell’anno era poi cominciata la procedura della separazione.
• Che cosa può fare un essere umano con tre milioni di euro al mese?
Beh, i tre milioni al mese saranno intanto colpiti dal fisco e diventeranno un milione e mezzo. Veronica ha già un patrimonio di tutto rispetto e che probabilmente incrementerà: attraverso la società immobiliare Il Poggio, sua al cento per cento, possiede, tra l’altro, tre appartamenti a Olbia, Bologna e Londra (quest’ultimo stimato tre milioni), un immobile destinato a ufficio in via Pontaccio a Milano del valore di una decina di milioni, e un altro a Segrate valutato sei milioni.[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 29 dicembre 2012]