La Gazzetta dello Sport, 23 dicembre 2012
Stiamo aspettando il discorso di Monti, stamattina, ore 11. Ma intanto, qualunque cosa dica il nostro premier dimissionario, sarà bene mettersi in testa che il 2012 è stato l’anno più felice della storia dell’umanità
Stiamo aspettando il discorso di Monti, stamattina, ore 11. Ma intanto, qualunque cosa dica il nostro premier dimissionario, sarà bene mettersi in testa che il 2012 è stato l’anno più felice della storia dell’umanità.
• Ma che dice????
Già, perché lei giudica il mondo dal suo piccolo appartamento, conta i soldi che ha dovuto versare in tasse, magari ha perso il posto di lavoro. E come lei tanti altri, in Europa o negli Stati Uniti. Solo che non esistono solo l’Europa e gli Stati Uniti. Ci sono al mondo altre centinaia di paesi e, quando pensiamo al 2012, dobbiamno fare lo sforzo, almeno per una volta in un anno, di tenere conto anche del loro punto di vista.
• E lo stato di benessere di questi altri paesi sarebbe tale da farci dire questa enormità, cioè che il 2012 è stato l’anno più felice della storia?
Beh, se si confronta il 2012 con tutti gli anni del passato si constata facilmente che questo è stato l’anno – dal punto di vista del mondo – con meno fame, meno guerre, meno malattie. Prendo i primi dati dallo “Spectator”, un raffinato settimanale britannico, ma potrei allo stesso modo citarle i dati della Fao o dell’Onu o dell’Unesco. Per esempio: nel 1990 le Nazioni Unite annunciarono l’obiettivo di dimezzare il numero di persone che vivono in povertà (si tratta di uomini e donne che campano con un dollaro e mezzo al giorno). Ebbene la Banca Mondiale ci ha fatto sapere quest’anno che l’obiettivo è stato raggiunto nel 2008. Si sta riducendo anche la distanza tra paesi ricchi e paesi poveri, che comunque non è mai stata cosi bassa come adesso. Vogliamo parlare dei progressi della medicina?
• Sentiamo.
La durata della nostra vita non ha fatto che allungarsi e, per quanto riguarda l’Italia, siamo arrivati a una speranza di vita per gli uomini di 79 anni e 4 mesi e, per le donne, di 82 anni. Numeri impensabili solo pochi anni fa e comunque i più alti della nostra storia (e secondi, nel mondo, solo a quelli del Giappone). Ma s’è alzata, e di molto, anche la speranza di vita in Africa che è adesso di 55 anni. La diffusione dell’Aids è stabile, ed è una buona notizia perché significa che il contagio non è in aumento, i morti di malaria sono diminuiti di un quinto negli ultimi cinque anni, molte malattie endemiche segnano il passo. Insomma: tanti errori sono stati commessi nell’aiutare quel continente e i finanziamenti o la beneficenza hanno anche prodotto tanta corruzione e violenza. Però, in mezzo a questo, sono pure arrivati risultati importanti.
• E le guerre? Perché ho l’impressione che il Pianeta sia sempre un lago di sangue…
Meno di un tempo. E qui le cito i dati del Peace Research Institute di Oslo. Nonostante l’Iraq e l’Afghanistan, nell’ultimo decennio c’è stato il più basso numero di vittime dei conflitti di qualunque altro decennio del passato. Sa che cos’è ? È che noi conosciamo, o crediamo di conoscere, la violenza di oggi, ma non abbiamo idea della violenza di un tempo. Non parlo solo delle guerre: bisognerebbe provare a passeggiare di notte nella Londra di fine Ottocento per avere un’idea di che cos’era, a quell’epoca, la giungla urbana.
• Sento però che si tratta di discorsi generali, di cifre universali, che alla fine ci toccano poco. Resto dell’idea che il 2012 sarà stato un anno ottimo per gli africani, ma assai poco memorabile per gli italiani o per i greci.
Capisco, ma non ha completamente ragione neanche qui. E anzi insisto: forse per colpa di noi giornalisti, siamo sempre abituati a vedere, in ogni giornata che viviamo, la stazione di un calvario. E non abbiamo idea di che cosa sia un calvario vero. Per quello che riguarda il nostro particolare, io la invito, tutte le volte che le viene voglia di imprecare contro le sfortune di cui è vittima, a trarre un respiro profondo, sedersi a tavolino e scrivere su un foglio di carta tutto quello che ha. Ci sarà tempo per farsi sanguinare il cuore all’idea di tutto ciò che le manca. Guardi, non si tratta solo di statistiche generali, ma anche di notizie particolari, che dovrebbero consolarci. A partire da aprile le bollette del gas metano diminuiranno del 6-7%. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dimostrato che le piste ciclabili di Modena fanno risparmiare 400 mila euro l’anno in termini di costi sanitari e sociali. Il nostro Parlamento ha votato, poco più di un mese fa, una legge che elimina ogni discriminazione tra i bambini figli di genitori sposati e i bambini figli di genitori non sposati, questa sola legge potrebbe bastare per considerare la legislatura in scadenza non del tutto buttata via. Non le piace l’idea che nel carcere Dozza di Bologna sia stato concesso a un detenuto di giocare per due ore col suo cane? Che Alessio Pascussi, sindaco di Cerveteri (Roma), abbia respinto una tangente di 375 mila euro con la quale i soliti costruttori furbi volevano indurlo a rendere edificabile un terreno agricolo? Che un miliardo di piccoli agricoltori, nel mondo, investano ogni anno 170 miliardi per migliorare le loro terre, una quantità di risorse 4 volte superiore a quanto destinato all’agricoltura dal settore pubblico e 50 volte superiore all’intero aiuto pubblico allo sviluppo? Perché ignorare che il dottor Enrico Lauro, da Trento, ha passato le ferie, con un po’ di suoi colleghi, in Madagascar per aiutare gli ammalati di quel paese? E a Zenica, in Bosnia, preti e imam hanno giocato una partita di calcio per dimostrare ai rispettivi fedeli che, anche se di fede diversa, gli uomini possono essere fratelli. Non farò in tempo domani, perché dovremo riferire del discorso di Monti, e approfitto perciò per dirgliele oggi, quelle due parole: Buon Natale, amico mio.[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 23 dicembre 2012]