Rassegna, 17 dicembre 2012
Depardieu contro il governo francese: «Restituisco il passaporto»
• Con una lettera pubblicata sul Journal du Dimanche Gérard Depardieu se l’è presa con il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault, che aveva giudicato «piuttosto miserabile» la sua scelta di prendere la residenza in Belgio per pagare meno tasse. L’attore ha fatto sapere che restituirà il passaporto francese. Spiega Martinotti sul Cds: «Depardieu vende il suo hôtel particulier di 1.800 metri quadrati e venti stanze con piscina nel cuore di Parigi, per trasferirsi in un tetro ex edificio doganale nel nebbioso paesino di Néchin, in Belgio, a un chilometro dal confine con la Francia. Qui mancano le piacevolezze di Saint-Germain-des-Prés ma anche l’imposta sulla fortuna, l’aliquota del 75% sui redditi oltre il milione di euro e la super-tassa sulle plusvalenze. “Miserabile, ha detto miserabile? Com’è miserabile”, esordisce Depardieu nella sua lettera a Ayrault (citazione da Lo strano dramma del dottor Molyneux di Marcel Carné, 1937). “Sono nato nel 1948, ho cominciato a lavorare all’età di 14 anni come tipografo, poi magazziniere infine come artista drammatico. Ho sempre pagato tutte le tasse e le imposte sotto tutti i governi, non sono mai venuto meno ai miei doveri. I film storici ai quali ho partecipato testimoniano del mio amore per la Francia e la sua storia”. Depardieu precisa di avere pagato, nel 2012, l’85% di imposta sul reddito, di “non avere ammazzato nessuno” e di avere versato al fisco, in 45 anni di lavoro, 145 milioni di euro. “Non voglio essere né compatito né lodato, ma rifiuto la parola miserabile”».
• Depardieu, che negli ultimi anni ha dato una testata a un fotografo fiorentino, urinato nel corridoio di un aereo in volo tra Parigi e Dublino, aggredito un automobilista parigino. [Montefiori, Cds]