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 2012  dicembre 12 Mercoledì calendario

Certi dettagli valgono più di mille dichiarazioni. Domenica Mario Monti s’è fatto vedere tranquillamente a spasso prima con la moglie poi con la figlia, infine da Biffi a far colazione con brioche e cappuccino

Certi dettagli valgono più di mille dichiarazioni. Domenica Mario Monti s’è fatto vedere tranquillamente a spasso prima con la moglie poi con la figlia, infine da Biffi a far colazione con brioche e cappuccino. Strana combinazione, la sera Berlusconi ha fatto più o meno la stessa cosa: riunione in via Rovani – invece che ad Arcore, come al solito – e poi pizza mangiata con le mani in un locale di via Vincenzo Monti. Ieri, più o meno lo stesso: Berlusconi va da Belpietro (trasmissione La telefonata) e si mette a sparare contro lo spread. Sono le sette di mattina e le sue dichiarazioni finiscono in tutti i tg e i giornali radio della fascia. Ma alle 9 ecco la risposta di Monti: si presenta a Uno Mattina, dove lo intervista il neo romanziere Franco Di Mare, e racconta che il nipotino a scuola viene chiamato “spread”. In Spagna definirebbero tutto questo come un “mano a mano”, quella corrida speciale in cui pubblico e giuria sono chiamati a scegliere tra due toreri che matano in sequenza.

Quindi – dice lei – ci aspetta una campagna elettorale i cui protagonisti saranno, “mano a mano”, Monti e Berlusconi.
Il dato più importante è che da questo si capisce che Monti, il quale ha detto «di non pensarci», è pronto invece a scendere in campo. Ieri il “Financial Times” lo ha invitato esplicitamente a farsi avanti. È possibile che una candidatura esplicita, oltre a rinforzare il centro di Montezemolo-Casini, produca una spaccatura nel Pdl, attirando i montiani di quella parte politica. Specie se l’intesa di Berlusconi con Maroni, che prevede un ticket con la Gelmini, non dovesse andare in porto. La Gelmini, fino a pochi giorni fa, era una montiana convinta.  

Che cosa ha detto ieri Berlusconi a proposito dello spread?
È chiaro che siccome l’unico indicatore certamente sfavorevole nel confronto con i numeri dell’anno scorso è lo spread, Berlusconi ne mette in dubbio l’affidabilità e l’importanza. La dichiarazione di ieri è questa: «Smettiamola di parlare di questo imbroglio: cosa ci importa degli interessi sui nostri titoli rispetto a quelli sui bund tedeschi? Quando salì lo spread, Berlino aveva ordinato a tutte le banche di vendere i buoni del Tesoro italiani, con 8-9 miliardi di vendita. Gli altri fondi hanno pensato: “Se la Germania vende, qualcosa ci sarà...”. E hanno ritenuto di chiederci un premio, per un rischio teorico, del 6%. La Germania ha approfittato di tutto questo e ha abbassato i tassi all’1%. A noi cosa importa? A noi importa che i nostri tassi sono aumentati del 2%, che in un anno sono 5 miliardi in più. Tutto quello che è stato inventato sullo spread è un imbroglio usato per abbattere un governo e fargli perdere la maggioranza».  

Ma questo è vero? Berlino ha dato ordine…?
Non siamo in grado di smentire. E neanche di confermare. Berlusconi dovrebbe forse produrre qualche documento, no?, a sostegno della sua ricostruzione. Ma lo spread non è proprio una cosa di cui disinteressarsi. Si tratta di un indicatore che segnala la differenza tra il tasso di interesse sui titoli di stato tedeschi a dieci anni e il tasso di interesse sugli analoghi italiani. Che cosa mostra questo indicatore? Che dobbiamo pagare molto di più per avere ogni settimana i soldi in prestito che ci servono per andare avanti. Sa in quale caso potremmo fregarcene dello spread come vuole Berlusconi?  

In quale caso?
Nel caso che non fossimo indebitati. Ma dobbiamo restituire la bazzecola di duemila miliardi, e una parte di questa montagna è stata costruita proprio dai governi di centrodestra, i quali a suo tempo mettevano in croce Tremonti che tagliava (Fini, che adesso fa il montiano, sostenne che Tremonti falsificava i dati e lo costrinse a dare le dimissiani: era solo otto anni fa).  

Come ha risposto Monti?
Ha detto di non credere ai complotti degli investitori sui mercati, anche se, naturalmente, il mercato è pieno di soggetti che si muovono senza scrupoli. «Non ci sono complotti di forze occulte contro l’Unione europea o i suoi singoli stati. L’Unione europera rappresenta anzi un argine alle tempeste sui mercati finanziari». È inutile – ha aggiunto - puntare adesso l’indice contro lo spread: chi in passato avrebbe dovuto fare riforme per sostenere la crescita non l’ha fatto. Con il risultato che nell’ultimo anno il governo è stato costretto a mettere in campo misure severissime di contenimento della spesa e reperimento di risorse. La ripresa del sistema economico in questo modo è saltata. Come vede siamo a due interpretazioni diametralmente opposte della congiuntura internazionale. E avremo modo di capirla meglio nei prossimi giorni: Monti farà una conferenza stampa il 21 per riassumere l’andamento di questi dodici mesi e il Pdl organizzerà a sua volta, poco prima di Capodanno, una controconferenza, con i dossier di Renato Brunetta e (forse) la presenza dello stesso Berlusconi.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 12 dicembre 2012]