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 2012  dicembre 08 Sabato calendario

Il Pdl mette fine al governo Monti • Il giudizio di Standard&Poor’s • La prima alla Scala: il regista fichiato, gli abiti eleganti, le proteste in piazza • Cosa pensano gli italiani della crisi • Risultati delle parlamentarie del Movimento Cinque Stelle • La formula per il perfetto albero di Natale • L’Aston Martin è anche un po’ italiana


Monti Il Pdl ha deciso che il governo Monti è finito: aspetterà l’approvazione della legge di Stabilità e poi a gennaio si dovranno sciogliere le Camere. Quindi appare probabile che si voti alle politiche il 10 marzo, insieme alle regionali di Lombardia (su questo vedi anche Il Fatto del Giorno, etichetta verde qui in alto)

S&P Standard&Poor’s ieri sera è tornata a parlare dell’Italia: secondo l’agenzia di rating c’è un «rischio significativo» che l’economia italiana non torni a crescere nel 2013, aggravato «dall’incertezza sulla realizzazione» da parte del prossimo esecutivo dell’agenda di riforme avviata dal governo Monti.

Lohengrin Successo ieri sera per la prima alla Scala del Lohengrin diretto da Daniel Barenboim. Fischi solo per il regista Claus Guth che ha spostato l’azione dell’opera dal Medioevo a metà Ottocento, ambientandola in un interno borghese con lampadario e pianoforte. La soprano protagonista, Annette Dasch, 36 anni, di Berlino, chiamata all’ultimo minuto per sostituire Ann Petersen, a sua volta sostituta della protagonista iniziale Anja Harteros: tutt’e due contagiate dal virus portato in teatro dal regista febbricitante.

Proteste Di fronte alla Scala proteste sommesse rispetto al solito, anche per colpa della neve: circa settanta ragazzi intorno a uno striscione con su scritto «Fuck austerity»; una cinquantina di manifestanti dei sindacati di base con altoparlanti e una scala a libretto usata come pulpito; due operai esodati travestiti con grosse maschere di cartapesta di Monti e Fornero (con forbici in mano); lanci di finte banconote e di frutta e verdura (circa tre cassette).

Poveri In generale eleganti le signore che hanno assistito alla prima. Raffaella Curiel, che ha disegnato il look di Elsa Monti: « Finalmente: la Scala va rispettata anche così. Basta fare i finti poveri» (Sacchi, CdS).

Sondaggio Secondo un sondaggio Censis, il 43,1 per cento degli italiani crede che la crisi del Paese dipenda innanzitutto dal degrado morale della politica e dal dilagare della corruzione. Il 26,6 per cento è convinto che il debito pubblico così vasto è dovuto agli sprechi e alle clientele. Solo il 18 per cento pensa che la colpa sia della politica europea e il 13,7 per cento pensa che molta responsabilità vada cercata nel sistema bancario. Sentimenti prevalenti negli italiani data la situazione: rabbia (52,3 per cento), paura (21,4), voglia di reagire (20,1), senso di frustrazione (11,8). Si rinuncia a viaggi (42 per cento), si lascia più spesso l’auto ferma (66), si limitano i pranzi e le cene fuori casa (38), gli acquisti di abbigliamento e calzature (40). Per i ragazzi meglio scegliere istituti tecnico-professionali e rinunciare alla laurea (le immatricolazioni all’università sono scese in cinque anni del 6,5 per cento).

Voti Su 31 capilista che si sono affermati alle Parlamentarie del Movimento Cinque Stelle, 17 sono donne. Contentezza di alcuni per la vasta partecipazione: sono arrivati 95.000 voti. Dubbi di altri: ogni votante esprimeva tre preferenze e quindi hanno votato poco più di 30.000 persone.

Albero Sul sito internet dell’ateneo inglese di Sheffield (shef.ac.uk) c’è il calcolatore che dice quante palle devono appendersi sull’albero di Natale in base alla sua altezza. È stato messo a punto da due studenti che hanno trovato la formula dell’addobbo perfetto. Esempio: se l’albero misura un metro e cinquanta, sono sufficienti 31 palline, 7,6 metri di festoni o fili scintillanti, 4,7 metri di luci e puntale di 15 centimetri (Serra, CdS).

Aston Martin Il fondo Investindustrial, inglese ma gestito dalla famiglia italiana Bonomi, ha comprato il 37,5% delle azioni della Aston Martin per 186 milioni di euro.

Bonomi La famiglia Bonomi, di Milano. La prima grande fortuna immobiliare è stata accumulata da Carlo Bonomi, quindi lasciata, negli anni Quaranta, alla figlia Anna (sposata Anna Bonomi Bolchini e soprannominata Lady Finanza). Questa non si limitò a ereditare, ma diversificò e investì: i fiammiferi della Saffa, i detersivi della Mira Lanza, il lancio di Postalmarket. Poi partecipazioni in banche e assicurazioni. Suo figlio Carlo Bonomi riorganizzò tutto nella Bi Invest, holding di famiglia. A metà degli anni Ottanta la società fu scalata da Mario Schimberni. Il figlio Andrea, oggi quarantaseienne, nel 1990 costituì Investindustrial come divisione di private equity del gruppo Bi Invest: sua l’iniziativa di comprare Aston Martin (come pure Ducati e Popolare di Milano) (Stringa, CdS).

(a cura di Daria Egidi)