Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  dicembre 05 Mercoledì calendario

Le intercettazioni di Napolitano vanno distrutte • Sempre più violente le proteste in Egitto • Slot machine in casa • Gli italiani e le scommesse • Violenza contro Sergio Zavoli • Le minacce di Berlusconi • Gli elettori di Renzi che non voteranno per il Pd • Diminuiscono le spese natalizie • Giocattoli e mestieri


Napolitano La Corte costituzionale ha accolto il ricorso per conflitto di attribuzioni sollevato da Napolitano verso la Procura di Palermo: quest’ultima ora dovrà distruggere le quattro registrazioni in cui è incisa la voce del Presidente che parla al telefono con l’ex ministro Nicola Mancino, coinvolto nell’inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. Secondo la Consulta, la Procura di Palermo non poteva ascoltare e tanto meno analizzare il contenuto delle intercettazioni di cui era stato protagonista sia pure indiretto il presidente. In secondo luogo, la Procura non poteva omettere (come ha invece fatto) «di chiederne al giudice l’immediata distruzione ai sensi dell’articolo 271, 3° comma, del Codice di procedura penale».

Morsi Manifestanti furiosi hanno obbligato il presidente egiziano Morsi a scappare dal palazzo presidenziale. È andato via passando da una uscita secondaria. A migliaia intonavano ancora tra i lacrimogeni lo slogan della rivoluzione (ash shaab yurìd isqàt an nizàm, il popolo vuole la caduta del regime). Undici quotidiani hanno fatto sciopero, oggi tre tv private hanno annunciato il blackout. Si protesta contro il decreto con cui il 22 novembre il raìs ha assunto di fatto pieni poteri e la bozza di Costituzione piena di norme che favoriscono una maggiore islamizzazione del Paese.

Monopoli I Monopoli di Stato hanno distribuito 50 concessioni a siti internet per slot machine online. Quindi adesso si può giocare anche da casa: basta introdurre codice fiscale e numero di carta di credito. E pensare che Luigi Magistro, nuovo direttore generale dei Monopoli, appena una settimana fa al “Corriere” a proposito delle slot aveva detto: «Dovremo ripianificare la collocazione, evitandone la presenza vicino alle scuole, ai luoghi di culto, agli ospedali» (Fubini, CdS).

Scommesse Nelle scommesse legali gli italiani hanno speso 15,4 miliardi di euro nel 2003 e 79,8 miliardi nel 2011: un incremento del 52% l’anno, per un fatturato che vale il 5% del Pil e mette il settore fra le prime industrie del Paese. In base ai dati dei Monopoli, in Italia la spesa media in scommesse per abitante maggiorenne è stata di 1.586 euro nel 2011: il 13,5% del reddito. Le concessioni agli impresari del gioco d’azzardo fruttano circa 8 miliardi l’anno all’Erario, a cui si aggiungono le tasse sulle vincite. In totale si tratta di entrate che riducono il deficit di quasi l’1% del Pil ogni anno (ibidem).

Roulette Sergio Zavoli, 89 anni, giornalista, scrittore, senatore Pd e presidente della Commissione di vigilanza Rai, in casa sua (a Monte Porzio Catone, 25 chilometri da Roma) è stato per due ore e mezzo in balìa di quattro rapinatori incappucciati e armati che l’hanno legato e picchiato per farsi aprire la cassaforte. A un certo punto, per costringerlo a parlare, gli hanno fatto la roulette russa (la pistola era scarica e comunque Zavoli non ha ceduto). Alla fine sono riusciti a trovare la cassa e sono fuggiti con orologi, gioielli, medaglie e premi per 20 mila euro (in parte persi durante la fuga).

Governo Michele Ainis sul CdS spiega perché è vana la minaccia di Berlusconi di far cadere il governo Monti: «Supponiamo che la mozione di sfiducia a Monti venga depositata già durante questa settimana, anzi domani, anzi stanotte. C’è un problema però, si chiama legge elettorale: Napolitano ha già detto in mille lingue che non scioglierà anzitempo il Parlamento senza la riforma del Porcellum. Ce n’è poi un altro, si chiama legge di stabilità: e qui oltre al problema incontriamo pure il precedente. 13 novembre 2010, Pd e Idv presentano una mozione di sfiducia al IV governo Berlusconi. Vertice fra i vertici delle nostre istituzioni, dopo di che la decisione: prima la legge di stabilità, poi il voto sulla stabilità dell’esecutivo. Bersani un po’ borbotta, invece Berlusconi guadagna un mese per salvarsi la pelle. E il 14 dicembre ci riesce, proprio lui che in quest’altro dicembre vorrebbe far la pelle al gabinetto Monti. Conclusione? Con 7 decreti ancora da convertire in Parlamento, la legge di stabilità verrà confezionata insieme al panettone. A quel punto potremmo pure aprire una crisi di governo, a dispetto delle feste comandate. Però ogni crisi chiede tempo, molto tempo: nei primi cinquant’anni di Repubblica (dal 1948 al 1998) abbiamo speso 1.693 giorni per risolvere 50 crisi di governo. Tanto per dire, trascorsero 121 giorni dopo il tracollo del primo governo Andreotti (nel 1972), 91 dopo Forlani (nel 1987). E guardacaso il record spetta all’esecutivo più simile a quello che c’è adesso: 125 giorni quando cadde Dini, nel 1996. Senza contare i tempi tecnici che poi occorrono per indire le elezioni, se alla fine della giostra Napolitano licenzia il Parlamento. La Costituzione fissa un massimo di 70 giorni, dal 1994 al 2008 la media è stata di 65 giorni dopo lo scioglimento».

Voti Solo il 49% di chi ha scelto Renzi al ballottaggio (circa mezzo milione di votanti) sceglierà sicuramente il centrosinistra alle politiche di primavera. Il 51% invece resta sospeso. Più di uno su tre (il 35%) deciderà solo al momento del voto, pronta a farsi convincere da Bersani ma attenta a quel che accade dall’altra parte. Il 12% voterà per un’altra coalizione, il 4% non andrà a votare. In caso di esito opposto, cioè di una vittoria di Renzi, due bersaniani su tre erano comunque disposti a votare per un centrosinistra con il sindaco candidato premier.

Consumi Confesercenti ha fatto i calcoli: questo Natale ci sarà un crollo dei consumi del 3 per cento rispetto alle feste dello scorso anno. Dai 38 miliardi spesi nel Natale 2011 passeremo ai 36,8 del 2012. Per i doni si spenderanno 700 milioni di euro in meno (Grion, Rep).

Giochi Davide Coero Borga nel libro La scienza dal giocattolaio spiega che i passatempi da bambini influenzano i mestieri da adulti. Per esempio: i broker della finanza da piccoli amavano giocare coi soldatini; gli ecologisti i robot Trasformers; molti dei creativi hanno passato ore con Gira la moda (si disegnavano look); le piste di macchinine Polistil hanno formato molti dei nuovi smart city designer attenti all’ambiente e al risparmio energetico. Molti gli appassionati di matemtica che sono cresciuti osservando tutti i possibili incastri del cubo di Rubik (Scalise, Rep).

(a cura di Daria Egidi)