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 2012  novembre 30 Venerdì calendario

Pronto un decreto per riaprire l’Ilva

• Ieri a Palazzo Chigi è stata giornata di riunione per decidere cosa fare con l’Ilva. Cinque ministri, quattro sigle sindacali, la Regione Puglia, poi Provincia, Comune e prefetto di Taranto, sette rappresentanti dei partiti di maggioranza e di opposizione. Alla fine il premier ha annunciato per questa mattina, in Consiglio dei ministri, un decreto legge per riaprire lo stabilimento di Taranto. «Non possiamo permetterci di buttare otto miliardi né mostrare all’estero un’altra brutta figura, questa storia a tratti è stata anche umiliante. E non vogliamo scontri con la magistratura, ne abbiamo un rispetto assoluto. Il governo vive la questione come un momento di vera prova per il nostro paese», avrebbe detto Monti. Scrive Zunino su Rep: «Il provvedimento del governo sarà un decreto legge e confermerà che l’Autorizzazione integrata ambientale, l’Aia rilasciata il 26 ottobre, “esplica in ogni caso effetto”. Significa che per due stagioni consentirà alla seconda azienda siderurgica d’Europa di restare in piedi e di avviare in contemporanea quella bonifica ambientale e sanitaria che la famiglia Riva ha dimenticato per diciassette anni. “La bonifica sarà a costo zero per lo Stato”, dirà domani il decreto, le spese per l’azienda sono valutate fra i 2,5 e i 3,5 miliardi. Il “commissario” individuato per far funzionare la bonifica dell’area a caldo (altoforni e batterie) e coprire gli immensi parchi minerali che regalano zaffate di polveri cancerogene al quartiere Tamburi sarà, in realtà, un «garante esterno».  

• Per tutto il giorno ieri gli operai Ilva hanno presidiato piazza Montecitorio, intonato cori contro i politici («Solo rubare, sapete solo rubare») e aspettato notizie dal vertice col governo. Quando Landini è uscito da Palazzo Chigi, verso le sei di sera, dicendo che il decreto sarebbe stato approvato solo il giorno seguente, è scoppiato il nervosismo e si sono rischiati scontri con la polizia. Scontri che invece ci sono stati a Genova, dopo i lavoratori dello stabilimento locale hanno manifestato davanti alla prefettura e sono stati caricati dalla polizia. [Zunino, Rep]