Rassegna, 29 novembre 2012
Verifiche del Fisco su Google Italia
• Rispondendo a un’interrogazione del deputato Pd Stefano Graziano, la Guardia di Finanza ha iniziato una verifica fiscale «extraprogramma» nei confronti della controllata italiana, Google Italy. Le fiamme gialle si sono presentate negli uffici milanesi del gruppo per verificare «il corretto adempimento degli obblighi fiscali in Italia». Si è saputo poi che già a maggio 2007 lo stesso nucleo di polizia tributaria di Milano aveva avviato una verifica fiscale «estesa alle citate consociate estere». Da quella verifica erano emersi «redditi non dichiarati per 240 milioni di euro» e «96 milioni di euro di Iva dovuta», somme che evidentemente Ceriani considera tuttora da liquidare. Secca la risposta della portavoce dell’azienda: «Google contribuisce in modo rilevante all’economia italiana e rispetta la normativa fiscale in tutti i Paesi in cui opera. E’ normale che un’impresa sia sottoposta a controlli ed è da tempo che lavoriamo con le autorità italiane. [Barbera, Sta]
• «Google opera qui da noi grazie ad una Srl locale. Questa Srl firma un contratto di prestazione di servizi con due consorelle: l’americana Google Inc. e l’europea Google Ireland. Come propri redditi, la Srl italiana dichiara soltanto i modesti compensi che riceve dalle consorelle in cambio dei suoi servizi. In altre parole, la Srl italiana si traveste da agnellino e sostiene che la sua attività sarebbe di semplice supporto a quella delle due altre società. Alzata questa cortina fumogena, la Srl italiana può trasferire gli utili reali – il suo tesoretto tricolore – “in Paesi a più bassa fiscalità”, come appunto l’Irlanda. Dunque paga le tasse non agli italiani come dovrebbe, ma agli irlandesi per lucrare di più». [Fontanarosa, Rep]