Rassegna, 28 novembre 2012
Delega fiscale quasi saltata
• La delega fiscale del governo Monti è virtualmente decaduta. Ieri l’aula del Senato ha detto sì al ritorno del provvedimento in commissione Finanze. Vuol dire che, calendario alla mano, il tempo di approvare la delega prima dello scioglimento del Parlamento è pressoché esaurito: ora l’aula del Senato deve dare priorità alla legge di stabilità, poi ci sarà da approvare l’ultimo decreto sviluppo. A quel punto sarà Natale, e al rientro, nel giro di pochi giorni, arriverà il decreto del presidente della Repubblica per le elezioni. [Brbera, Sta]
• Sulla Sta Barbera cosa è successo ieri a Palazzo Madama: «Lo stop alla delega fiscale è arrivata in poche ore, quando su una “questione pregiudiziale” posta dalla Lega si è formata una strana maggioranza fra Lega, dipietristi e una parte di Pdl. Poco dopo il voto la conferenza dei capigruppo, con l’accordo di Pd e Pdl, ha deciso di rinviare il provvedimento. Perché il rinvio? Come spesso accade, dietro alla decisione non ci sono solo ragioni di merito. Da un lato c’è il malumore dei partiti verso il governo per alcune norme, su tutte quella (negata) che chiedeva di rinviare l’accorpamento delle agenzie fiscali previsto da un precedente decreto. Per settimane Pd e Pdl hanno tentato di far cambiare idea a Monti con l’inconfessabile intento di salvare le poltrone che verrebbero meno. Ma c’è di più: il voto ha evidenziato ormai una spaccatura netta nel Pdl fra l’ala dei fedelissimi a Berlusconi, ieri capeggiati da Lucio Malan, e quella dei fedeli al segretario Alfano».