Rassegna, 28 novembre 2012
Ocse: Pil italiano giù, rischio nuova manovra
• L’Italia è ancora in recessione, la disoccupazione (sopra il 10%) è in continua ascesa e l’Ocse rimanda la ripresa verso la fine del 2013, quando per la nostra economia finalmente «si dovrebbe iniziare a vedere un miglioramento». Scrive Fornovo sulla Sta: «Nel suo ultimo rapporto semestrale, evidenzia però come le manovre di austerità (pari a 3 punti di pil) abbiano contribuito a innescare il peggiore calo dei consumi privati che l’Italia abbia registrato dalla seconda guerra mondiale (-3,2%). Nell’Economic Outlook di novembre, l’Ocse rincara la dose tagliando le stime sulla crescita italiana: il Pil nel 2013 calerà dell’1%, contro la flessione dello 0,4% stimata in precedenza. Per il prossimo anno l’esecutivo ha previsto invece una contrazione dello 0,2%. Parigi ha inoltre rivisto al ribasso le stime per il 2012, con il Pil in calo del 2,2%, contro la flessione dell’1,7% stimata a maggio. (…) Le preoccupazioni dell’Ocse si concentrano poi sul futuro dei conti pubblici italiani e sulla continuità dell’azione di governo su tale fronte. L’organizzazione prevede un deficit al 3% del Pil nel 2012, al 2,9% nel 2013 e al 3,4% nel 2014, e una crescita inferiore a quella stimata dall’esecutivo nel tracciare il percorso di riduzione del debito. Se tali previsioni sul debito dovessero avverarsi, scrive nel suo rapporto “un’ulteriore stretta di bilancio sarebbe necessaria nel 2014”».
• Il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha subito escluso l’ipotesi di una nuova manovra correttiva: «È chiaro che avremo un bilancio in pareggio anche nel 2014». Anche Monti ha rassicurato: «Il lavoro di questo governo per garantire un percorso credibile per uscire dalla crisi e rimuovere l’incertezza dei mercati normalizzerà l’offerta e costo del credito, come è già visibile nei bassi tassi di finanziamento». [Fornovo, Sta]