Rassegna, 27 novembre 2012
Grecia, c’è l’accordo sul debito
• L’Eurogruppo, al termine di un lungo braccio di ferro con il Fondo monetario internazionale, ha trovato l’intesa sul debito greco. La formula prevede che l’obiettivo per il debito di Atene si attesti al 124 per cento nel 2020 (invece che calare al 120). In cambio gli stati europei si votano a ridurre il passivo ellenico di 20 punti percentuali, dunque 40 miliardi, attraverso una serie composita di interventi non ancora chiariti al momento di andare in stampa. L’insieme delle misure dovrebbe far sì che la situazione di cassa per il governo Samaras torni a essere pienamente sostenibile. Spiega Zatterin (Sta): «Il vecchio piano di salvataggio della Grecia prevede – in cambio dei finanziamenti di Ue e Fmi – un ampio ventaglio di riforme e manovre per comprimere il rapporto fra debito e Pil al 120% nel 2020. Le lacrime e il sangue ci sono state, anche se non nel rispetto del calendario originario. Ne deriva che adesso il buco è stimato al 160%, col Fmi lo vede al 190 nei prossimi due anni, mentre non immagina possa scendere sotto il 144 nel 2020 senza misure correttive. Per questo Christine Lagarde ha chiesto la cancellazione del debito, questione disputata, perché non tutti sono pronti a sborsare denari a cuore leggero, mentre altri – come i tedeschi – pensano che sia persino illegale. Il pacchetto punta in questa direzione, nella consapevolezza che, senza una decisione, resterebbe bloccata anche la seconda tranche da 44 miliardi prevista dal piano di salvataggio per consentire ad Atene di rinnovare il debito».