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 2012  novembre 24 Sabato calendario

Cairo in rivolta • Roma in rivolta • Bocciato l’accordo Germania-Svizzera sugli evasori • L’Argentina deve versare 1,3 miliardi di dollari • Gli europei litigano • Il resto del mondo ricomincia a produrre • L’Aston Martin finisce a un’impresa italiana? • Le primarie del Pdl • Le primarie del Pd • Astuzie del Tg1 • Tre milioni alle primarie del Pd • De Magistris-Ingroia scendono in campo • Prodi al Quirinale? • Zichichi e Crozza • Una 29enne assessore a Palermo • Il furore di Arisa

 

Cairo Al Cairo la piazza Tahir è di nuovo in fiamme (lacrimogeni e molotov, lacrime e sangue), stavolta contro il presidente Morsi, accusato di marciare verso la dittatura. Morsi, parlando nella piazza di Abdin, ha gridato di viaggiare col popolo «verso la democrazia, la libertà, la giustizia sociale». Il parlamento è dissolto, Morsi, eletto democraticamente a giugno, ha concentrato su di sé il potere legislativo ed esecutivo e, dall’altra sera, con un decreto, anche il potere giudiziario.

Roma Oggi a Roma cinque o sei cortei di studenti, CasaPound, Cobas, partigiani, Federazone della Sinistra e quant’altro, alcuni dei quali non autorizzati. Deviate ottanta linee di autobus. Il prefetto Pecoraro: «Chi indosserà il casco sarà invitato a toglierselo. Altrimenti sarà denunciabile come chi si coprirà il volto».

Evasori La Camera regionale tedesca (Bundesrat) ha bocciato l’intesa tra Germania e Svizzera per stanare gli evasori di quel paese che tengono i soldi nella Confederazione. «È un premio ingiusto a chi paga le tasse». Tarquini su Rep: «L’intesa Berlino-Berna era stata siglata nel novembre 2011 e aggiornata con un nuovo protocollo lo scorso aprile. Prevede la tassazione intera dei depositi dei tedeschi in istituti di credito elvetici dal 2013. Mentre concede ai cittadini federali (e ai contribuenti in Germania) attenuanti decisive: pagare col beneficio dell’anonimato una tassa una tantum, calcolata in modo forfettario tra il 21 e il 41 per cento dei valori patrimoniali. Esatta questa imposta con versamento anonimo, i carichi fiscali pendenti vengono considerati estinti».

Argentina Il giudice distrettuale Usa Thomas Griesa ha condannato l’Argentina a depositare entro il 15 dicembre 1,3 miliardi di dollari destinati a rimborsare i sottoscrittori dei suoi titoli di stato che non hanno accettato i concordati del 2005 e del 2010 (stiamo parlando dei tango-bonds e del celebre fallimento argentino del 2002). La presidentessa Cristina Kirchner farà ricorso, ma se lo perderà dovrà o pagare, esponendosi alle controcause di chi aveva accettato la ristrutturazione, o rischiare un default da 20 miliardi (il giudice bloccherà i trasferimenti ai creditori firmatari dei vecchi accordi). Nml, uno dei fondi Usa a cui il giudice Griesa ha dato ragione, ha intanto già ottenuto il sequestro in Ghana della nave argentina Libertad. La Casa Bianca sta con la Kirchner e contro il suo giudice (Mastrolilli sulla Stampa).

Europa Il Fatto del Giorno è dedicato al contrasto in Europa sul bilancio europeo (etichetta verde qui in alto).

Resto del mondo Fubini sul CdS segnala che mentre l’Europa litiga il resto del mondo dà segni di ripresa: «Il Baltic Dry Index, l’indice globale sul costo dei noli marittimi, era caduto per tutto l’anno ma di recente ha preso a risalire attorno a due date dal significato molto politico: il via libera al sistema di salvataggi europeo a inizio settembre, poi la vittoria di Barack Obama e il cambio di leadership a Pechino a inizio novembre […] Dopo l’anno meno buono da tre decenni, la Cina torna ad accelerare e la fiducia dei manager sale da tre mesi: il partito comunista cerca di favorire la transizione alla nuova leadership di Xi Jinping spingendo sugli investimenti di nuova generazione (per esempio nel risparmio energetico). La produzione industriale di Taiwan, che con il suo contenuto hi-tech è un’altra spia di tendenze globali, a ottobre è balzata il doppio del previsto […] E neanche l’America va male […] Jean Pisani-Ferry, direttore del centro studi Bruegel, nota che il reddito per abitante negli Stati Uniti nel 2013 tornerà ai livelli pre-crisi del 2007 mentre nell’area euro resta del 3% al di sotto; la disoccupazione era pari fra le due aree nel 2009 e 2010, ma ora dall’altra parte dell’Atlantico è del 4% più bassa. Contribuisce anche il boom americano dell’estrazione di idrocarburi dalla roccia, lo “shale gas” e il “tight oil”, che sta creando quasi mezzo milione di nuovi posti e rende meno cara la produzione industriale: anche la Foxconn, produttore sino-taiwanese di tablet e smartphone, ha deciso di aprire un impianto da 300 mila addetti in Iowa».

Aston Martin Andrea Bonomi (gruppo Investindustrial) sta contendendo agli indiani di Mahindra & Mahindra il possesso del 50% di Aston Martin, l’auto di James Bond, messo sul mercato dal fondo Dar del Kuwait per 308 milioni di euro. Bonomi è quello che un mese fa ha venduto la Ducati all’Audi (un miliardo di incasso, si dice). Oggi la Aston Martin piazza sul mercato quattromila vetture l’anno. Bonomi vorrebbe salire a settemila in dieci anni. La fabbrica resterà comunque a Gaydon, contea di Warwick, in Inghilterra. Si decide nel week-end (Puledda, Rep).

Pdl «Le primarie del Pdl non sono tanto una competizione fra il segretario e la pletora di aspiranti concorrenti. In realtà, preludono ad un conflitto aperto fra il Pdl e Berlusconi […] Ieri la minaccia di Alfano di ritirarsi dalle primarie se si candidano degli indagati, è stata subito interpretata come uno sgarbo a Berlusconi […] La lista dell’ex premier: ormai si tratta di sapere non se ma quando sarà annunciata» (CdS).

Pd Secondo il Centro Italiano Studi Elettorali «l’elettorato di Renzi sarebbe composto al 50,7% da persone che si collocano nel centrodestra (35,3% di destra e 15,4% di centro)» (CdS). Sensazione perché Alessandro Campi, intellettuale di Farefuturo (Fini), andrà a votare Renzi alle primarie del Pd in programma per domani. Sul “Mattino” ha ipotizzato il passaggio di Renzi all’area moderata in caso di sconfitta. «Renzi ha le capacità di diventare l’uomo nuovo che molti cercano» (CdS).

Tg1 Il Tg1, dopo una giornata di polemiche (volevano far vedere solo Bersani) ha intervistato e mostrato servizi che riguardano tutti e cinque i candidati delle primarie.

Affluenza Alle primarie del Pd si prevede un’affluenza alta, almeno tre milioni di persone. Sondaggi Swg danno Bersani tra il 43-47% e Renzi tra il 29 e il 33. Se nessuno supera il 50% è previsto un ballottaggio con confronto Bersani-Renzi in Rai. Secondo Roberto D’Alimonte se il Pd andasse al voto guidato da Renzi prenderebbe il 44% dei voti (Meli CdS).

Arancioni Gli Arancioni italiani, guidati da De Magistris, «sono contrari a qualsiasi continuità con il governo Monti, ritengono che firmando la carta d’intenti del Pd Vendola abbia di fatto sconfessato questa linea, sperano che i numeri li premino talmente tanto da convincere Bersani a cercare loro, piuttosto che Casini, Riccardi o Montezemolo. Soprattutto, non vogliono liste piene di ex» cioè i fuoriusciti dall’Idv (Donadi). La lista sarà presentata il 1° dicembre a Roma, teatro Vittoria, presente Antonio Ingroia, tornato apposta dal Guatemala e candidato premier della nuova formazione (Cuzzocrea-Pucciarelli, Rep).

Prodi «Nei pourparler, il nome di Romano Prodi è tornato a circolare come quello del candidato più credibile al Colle per uno schieramento progressista che dovesse vincere le elezioni» (Martini sulla Stampa).

Zichichi «Come potevo dire no a una persona che mi chiede di assumermi la responsabilità di esaltare la componente scientifico culturale di questa terra, anche se stiamo lavorando a 71 emergenze planetarie di cui non si parla mai? […] È provato da una indagine sui portatori di telefonino. Alla domanda se il sole gira attorno alla terra o il contrario, la stragrande maggioranza risponde "il contrario". Poi arriva Crozza e, imitandomi, mi fa dire che la terra gira attorno al sole e che non si ferma mai perché non trova parcheggio. In modo geniale, sorridendo, afferma una verità che resta nella testa di chi ascolta. Insomma, senza Crozza saremmo persi» (lo scienziato Antonino Zichichi, appena nominato dal presidente siciliano Crocetta assessore ai Beni culturali, a Cavallaro del CdS).

Sicilia Crocetta ha messo in giunta anche Nelli Scilabra, 29 anni, studentessa, destnatra alla Formazione, «il pozzo degli intrallazzi da 800 milioni di euro» (ibid).

Arisa «Pensate che io la dia a Morgan per fargli dire che apprezza i Frerès Chaos? Sei falsa Simona, cazzo! È la verità, sei falsa» (Arisa, a Xtra Factor, se la prende con Simona Ventura per l’eliminazione dei Frères Chaos). Nils Hartmann, direttore Produzioni originali di Sky, non l’ha presa bene: «Arisa ha toppato, nei modi e nella sostanza. È andata oltre le dinamiche del programma e ha passato il limite. È una modalità che non appartiene a Sky e non abbiamo intenzione di cavalcare l’episodio. Queste cose le fanno altri programmi» (Laffranchi sul CdS).