Rassegna, 22 novembre 2012
Scatta la tregua tra Hamas e Israele
• Dopo otto giorni di conflitto, si è giunti a un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. La tregua, in vigore dalle 20 di ieri sera, è stata annunciata dal Cairo da Hillary Clinton e dal presidente egiziano Mohammed Morsi. Secondo il documento Israele dovrà cessare tutte le ostilità e le aggressioni a Gaza per mare, aria e terra, inclusi gli sconfinamenti e le esecuzioni mirate. Le fazioni armate palestinesi, Hamas in testa, dovranno cessare a loro volta i lanci di razzi su Israele e gli attacchi lungo le linee di demarcazione. I valichi di Gaza (per primo quello di Rafah con l’Egitto) saranno riaperti e gli spostamenti saranno facilitati. A Gaza, con l’inizio della tregua, i miliziani di Hamas hanno festeggiato sparando in aria raffiche di arma automatica e fuochi di artificio (anche se il bilancio delle vittime palestinesi toccava in quel momento la cifra di 162 morti). [Baquis, Sta]
• Scrive Molinari (Sta): «La scelta di Hillary di annunciare la tregua dal Cairo e la telefonata di ringraziamento di Obama a Morsi hanno sottolineato il debutto della Muslim Broterhood diplomacy, come i diplomatici di Washington la definiscono. Resta da vedere se si dimostrerà utile a Obama per disinnescare la prossima mina regionale: la scelta dell’Autorità nazionale palestinese di far votare il 29 novembre all’Onu il riconoscimento di Stato non-membro per la Palestina che rischia di far franare le intese con Israele».
• L’Egitto riceve dagli Stati Uniti un miliardo e 300 milioni di dollari l’anno. [Stabile, Rep]