Rassegna, 21 novembre 2012
Gaza, tregua in vista. Ancora bombe sulla Striscia
• Le telefonate di Obama a Morsi, la mediazione dell’Onu, dell’Europa, dei libici e della Turchia, hanno portato a una bozza di tregua tra Hamas e Israele. Bozza che però non è stata firmata, soprattutto per volere di Tel Aviv. La Clinton è atterrata nella notte a Gerusalemme: «Sono qui per lavorare a una tregua nei prossimi giorni. L’obiettivo deve essere una soluzione duratura che promuova la stabilità regionale». Intanto le vittime palestinesi sono più di 130, i bombardamenti sono continuati per tutto il giorno. Hamsa ha lanciato circa 150 missili sul sud d’Israele: sono morti un soldato israeliano e un civile a Beersheva. [Battistini, Cds]
• Racconta Scuto su Rep: «Oltre ai missili aria-terra che hanno centrato la banca di Hamas in pieno centro, la sede dell’agenzia di stampa francese Afp e altri edifici identificati come bersagli dall’intelligence israeliana, e l’omicidio mirato di due cameramen della tv Al Aqsa ritenuta vicina ad Hamas, gli aerei israeliani hanno seminato a pioggia sulla città volantini in lingua araba in cui si intimava a tutti di allontanarsi “immediatamente” da alcuni quartieri della zona sud. “Per la vostra stessa sicurezza, sgombrate subito le vostre case e spostatevi verso il centro di Gaza”, il semplice messaggio. Molte famiglie terrorizzate sono scese in strada in cerca di un riparo provvisorio, a centinaia hanno bussato con le coperte in mano alle porte delle scuole dell’Onu per chiedere rifugio. I cancelli sono stati aperti e le aule, vuote di scolari, si sono riempite di donne e bambini soprattutto. “Ignorate i volantini dell’esercito israeliano”, ordinava invece in serata una radio di Hamas, ma la gente stava già cercando di raggiungere il centro, secondo gli itinerari consigliati dal volantino israeliano».