Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Obama è volato in Birmania, dove ha incontrato il Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. È stato ricevuto nella casa dove la leader dell’opposizione birmana è stata rinchiusa agli arresti domiciliari per 15 anni. «Un’icona della democrazia che ha ispirato tutti noi», l’ha definita Obama, apparso sinceramente trasportato di fronte a alla deputata, che ha mantenuto invece la sua compostezza. Anche nelle parole, pronunciate con voce flebile, Suu Kyi ha preferito la cautela: «Dobbiamo stare molto attenti a non farci allettare dal miraggio del successo», ha detto riferendosi alle aperture del nuovo governo semi-civile. In precedenza, Obama aveva incontrato il presidente Thein Sein, un ex alto quadro della giunta trasformatosi in una specie di «Gorbaciov birmano». Era la parte più controversa del viaggio, criticata dalle associazioni dei diritti umani che fanno notare le tante zone d’ombra della «nuova Birmania»: un esercito preponderante, abusi e conflitti contro le minoranze etniche, ancora almeno 300 prigionieri politici nelle carceri. [Ursic, Sta]

• È la prima volta che un presidente americano si reca in visita ufficiale in Birmania. [Ursic, Sta]

• A Yangon si vendono magliette, calendari e altri gadget con la faccia di Obama, fabbricati a tempo di record per la visita del presidente Usa. [Ursic, Sta]