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 2012  novembre 16 Venerdì calendario

Alla Leopolda la chiusura delle Campagna di Renzi

• Ha preso il via ieri alla stazione Leopolda di Firenze la tre giorni per la chiusura della campagna di Matteo Renzi. Maxischermi, toni rossi e blu, la scritta «Viva l’Italia viva». Duemila i posti a sedere, 160 volontari, 50 tecnici, una sala stampa, oltre mille i registrati, un ristorante per le cene (con contributo). E poi, i gadget, stile convention americana: la maglietta con il dinosauro costa 5 euro, la tazza con lo slogan di Renzi 10. E per chi parla dal palco, solo un leggio trasparente. Racconta Frenda sul Cds: «Tanti gli interventi. Dalla mamma blogger trasferita a Londra, Allegra Salvadori, all’ex finiana, la politologa Sofia Ventura (“Con Renzi sta nascendo una cosa molto liberale”), dal braccio destro di Renzi Roberto Reggi (che ha attaccato duramente i bersaniani sui finanziamenti: “Rinuncino ai fondi della famiglia Riva, quelli dell’Ilva di Taranto”) a Giuliano da Empoli, da Ermete Realacci a Graziano Delrio, dal vice di Confindustria Ivanhoe Lo Bello all’ex militante ds a Firenze Sara Biagiotti. E poi Giorgio Gori, che si aggirava dietro il palco e tra il pubblico. “Io e Matteo ci vogliamo bene”, dice. Ma la sensazione, anche plastica, è che in realtà ci sia stata una forte presa di distanze dal produttore tv, che ha deciso di giocarsi la sua partita politica sul territorio. Magari pensando di candidarsi sindaco a Bergamo».

• Alla Leopolda è stata soprattutto la giornata di Davide Serra, il finanziere italiano trapiantato a Londra, attaccato da Bersani con l’accusa di gestire fondi occulti. «Non sono un bandito, paghiamo le tasse, siamo imprenditori. Lavoriamo alla luce del sole. Sono qui per spiegarvi cosa facciamo con la mia società». Ha escluso, poi, un suo eventuale coinvolgimento in un governo guidato da Renzi: «Io ministro? Non scherziamo. Non è la mia competenza. Non ne sarei capace». [Frenda, Cds]