Rassegna, 15 novembre 2012
Pdl: election day o cade il governo
• Il Pdl ha fatto sapere che o il governo deciderà di unire le elezioni politiche a quelle Regionali decise per il 10 e 11 febbraio, oppure toglierà la fiducia. Spiega La Mattina sulla Sta: «Alfano non ha sopportato di essersi trovato di fonte al fatto compiuto da parte del governo, con il ministro dell’Interno Cancellieri che ha inviato i prefetti a convocare i comizi per le regionali nelle giornate del 10 e 11 febbraio. La conseguenza sarebbe mandare le primarie a farsi benedire mentre il segretario ci punta tutte le sue carte per legittimare la sua leadership. A Berlusconi che saltino le primarie non dispiacerebbe e c’è chi gli attribuisce la tentazione di candidarsi alla premiership se alla fine le elezioni politiche saranno anticipate a febbraio. Comunque il Cavaliere è d’accordo con Alfano sul fatto che una probabile sconfitta del Pdl in Regioni come Lombardia e Lazio avrebbero un effetto devastante sul voto nazionale. Crescerebbero l’astensione e il Movimento 5 Stelle».
• Sembra che quando la Cancellieri ha deciso la data delle elezioni in Lombardia, Lazio e Molise, Alfano fosse irraggiungibile, ospite di Porta a Porta. Così da Palazzo Chigi non hanno più richiamato. [Bei e Rosso, Rep]
• Secondo il Pdl votare separatamente costerà 100 milioni di euro in più. [Bei e Rosso, Rep]
• Con l’ipotesi Election day avanzata dal Pdl si sono dette d’accordo Udc e Fli. «Casini e Fini non vogliono una campagna elettorale lunga 5 mesi e la conseguente paralisi del governo e del Parlamento: a guadagnarci sarebbe solo Grillo. “E Bersani – osserva Roberto Rao, uno dei principali collaboratori di Casini – non si illuda di poter governare il grillismo. Non capisce che anche lui può finire stritolato”. Ovviamente c’è un diverso approccio alla questione perché l’Udc e il Fli non farebbero mai cadere Monti, mentre per il Pdl sta diventando una questione di vita o di morte. Per cui o si vota in un solo giorno (meglio se a febbraio) oppure l’esecutivo salta in aria. Per senso di responsabilità nei confronti del Paese e dell’Europa si aspetterà l’approvazione della legge di stabilità e si cercherà di approvare una nuova legge elettorale, ma poi nient’altro».