La Gazzetta dello Sport, 11 novembre 2012
Ci si domanda, naturalmente, se in Italia sarebbe mai potuto accadere qualcosa di simile, cioè un potente che si dimette per via di una relazione extraconiugale
Ci si domanda, naturalmente, se in Italia sarebbe mai potuto accadere qualcosa di simile, cioè un potente che si dimette per via di una relazione extraconiugale. E che è anche capace di dire, mentre si dimette: «Ho mostrato scarso giudizio […] un comportamento inaccettabile sia come marito che come leader».
• In Italia sono esistiti casi di politici adulteri, che sono stati scoperti e poi non si sono dimessi?
Non voglio neanche risponderle.
• Naturalmente dipende tutto dalla società puritana americana sensibilissima a cose come questa. Mentre nella nostra società cattolica, il perdono è sempre a portata di mano, si distribuisce a vagonate, basta un minimo atto di pentimento…
Non faccia troppo il sociologo. Stiamo parlando del caso Petraeus. E non è affatto detto che sia solo una questione di corna.
• Sentiamo i dettagli.
David Petraeus, capo della Cia. Sessant’anni mercoledì scorso, il giorno della vittoria di Obama. È stato un comandante mitico in Iraq e altrettanto mitico, anche se forse con risultati un tantino inferiori, in Afghanistan. C’è una donna intelligente, plurilaureata, piuttosto avvenente che s’è messa in testa di scrivere la sua biografia. Si chiama Paula Broadwell, ha 40 anni. Chiede a Petraeus di starsene per un anno in Afghanistan con lui, embedded con i militari Usa, per vedere la guerra con gli occhi del generale tanto famoso. Permesso concesso. Abbiamo molte foto della Broadwell in missione: la Broadwell con l’elmetto e la mimetica, la Broadwell con i poveri ragazzi afghani, eccetera. I due finiscono a letto, come era forse anche troppo prevedibile. Sono sposati tutti e due, tutti e due hanno due figli. La storia dura per un po’, il libro esce e ha un grande successo (All In. The Education of General David Petraeus, poi lei lo lascia. Lui è intanto diventato, per volere di Obama, capo della Cia e, a quanto si capisce, non si libera mentalmente di Paula. Intasa la sua casella di posta elettronica di mail anche sconce, a un certo punto una di queste mail finisce nelle mani sbagliate e scatta l’allarme dell’Fbi. Un’amante del capo della Cia, specialmente di un capo della Cia che ha l’aria di aver perso la testa, può essere un grattacapo grossissimo. Non ho bisogno di spiegarle che ne va della sicurezza del Paese. L’Fbi scopre infatti che lei ha tentato di risalire, grazie all’intimità con Petraeus, a una serie di informazioni riservate. L’allarme è al massimo livello. Nello stesso tempo, trovandoci in sfere tanto alte, è necessario muoversi con la massima circospezione. È anche in corso la campagna per la Casa Bianca, fatto che incoraggia la prudenza di tutti.
• Petraeus, alla Cia, si stava coprendo di gloria come in Iraq e in Afghanistan?
L’uomo è un innovatore, giunto a Langley aveva adottato certi criteri nuovi, per esempio nuovi metodi per le promozioni, nuovi metodi che avevano danneggiato alcuni e favorito altri… Il malumore c’era. Soprattutto c’era stata la catastrofe di Bengasi, 11 settembre di quest’anno, l’attacco all’ambasciata con quattro morti tra cui l’ambasciatore e la scoperta da parte degli islamisti della palazzina-stazione di servizio della Cia. Petraeus, tanto brillante al fronte, non aveva saputo organizzare i suoi uomini in modo da essere informato per tempo di quanto stava per accadere. Il paese lo ha messo sotto accusa, la prossima settimana il nostro eroe avrebbe dovuto riferire al Congresso, e dopo, probabilmente, avrebbe dovuto dimettersi lo stesso. Che abbia preferito evitare una macchia sul suo curriculum professionale? Della moglie, Holly, figlia di un capo di West Point (sono tutti stati a West Point, anche Paula, Holly lavorava in amministrazione, lì ha conosciuto e sposato Petraeus nel 1974), circola qualche foto, una donna sovrappeso, che dimostra l’età che ha. Si è sempre occupata delle famiglie dei militari al fronte. Obama, dopo aver ricevuto le dimissioni dell’ex generale a quattro stelle, ha rilasciato questa dichiarazione: «Guardando avanti, le mie preghiere vanno a Dave e Holly Petraeus, che tanto hanno fatto per aiutare le famiglie dei militari lavorando sodo. Auguro loro il meglio in questo momento difficile». Il presidente ha parecchi guai. Oltre al nuovo capo della Cia deve trovare un altro ministro degli Esteri, perché Hillary Clinton – 65 anni – vuole, almeno per il momento, ritirarsi. Al congresso, sul guaio di Bengasi, andrà a riferire il vicecapo della Cia, Michael Morrell.
• E il marito di lei?
Scott Broadwell, radiologo. Forse è l’uomo che lo scorso luglio ha scritto una lettera alla rubrica The Ethicist del “New York Times”, L’anonimo lettore chiedeva che cosa deve fare un marito la cui moglie ha una relazione con un uomo importantissimo del governo, un uomo che tra l’altro «è visto in tutto il mondo come la dimostrazione della leadership americana», un uomo simpatico e assolutamente all’altezza del suo compito. Chuck Klosterman, titolare della rubrica, aveva risposto: «Sospetto quasi che tu mi stia scrivendo per far sì che qualcuno in particolare legga questa rubrica e faccia le sue deduzioni su chi è coinvolto e su cosa stia realmente accadendo a porte chiuse».
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 11 novembre 2012]