La Gazzetta dello Sport, 10 novembre 2012
Grillo dice che la soglia del 42,5 per cento per riscuotere il premio di maggioranza è un colpo di stato, dice…• Calma, calma
Grillo dice che la soglia del 42,5 per cento per riscuotere il premio di maggioranza è un colpo di stato, dice…
• Calma, calma. Non ho capito niente.
Ne abbiamo parlato l’altro giorno. È in discussione una nuova legge elettorale. È una legge che, tutto sommato, mantiene l’impianto del “Porcellum”, il sistema attualmente in vigore. Prevede, come il “Porcellum”, un premio di maggioranza per chi vince. Nel “Porcellum” questo premio di maggioranza va senz’altro al partito o alla coalizione vincente, senza badare alla percentuale di voti ricevuti. In teoria, quindi, si può prendere il 54% dei seggi anche con un 20-25% di voti. Le elezioni siciliane hanno mostrato un elettorato molto frammentato, dove la coalizione di centrosinistra è arrivata prima con poco più del 30% dei voti. Tu prendi il 30 per cento e io ti regalo un altro 25%? Suona strano.
• Molto strano. Ora mi ricordo il fatto. Mi pare che sia intervenuta la corte costituzionale.
La corte costituzionale a un certo punto ha detto che sarebbe stato bene prevedere una soglia minima di consenso per riscuotere il premio di maggioranza, altrimenti la nostra legge elettorale sarebbe stata a rischio di costituzionalità. Nel testo in discussione c’era già una soglia minima del 37%. Ma l’Udc e il Pdl l’hanno alzata al 42,5. È probabile che poi in aula venga riportata al 40%, ma intanto Grillo s’è messo a strillare che queste soglie sono impedimenti alla sua vittoria, sono colpi di stato.
• Ha ragione?
Non ha torto. Intanto è corretto il richiamo a un lungo documento della Commissione europea per la democrazia (anno 2003) in cui si raccomanda ai paesi membri di non cambiare la legge elettorale e neanche le circoscrizioni elettorali nell’anno che precede il voto. Raccomandazione sacrosanta: l’attuale “Porcellum” venne varato, soprattutto per volontà di Casini, alla vigilia delle politiche del 2006 per indebolire la sicura vittoria di Prodi. La ragione vera per cui adesso si vuole modificare il Porcellum è di annacquare la vittoria di Bersani e arrivare possibilmente a una situazione di stallo che renda inevitabile il Monti bis. Non è un bel vedere. La legge elettorale dovrebbe essere neutra e prescindere da risultati temuti. Dovrebbe stare in costituzione, in modo da risultare pressoché intoccabile. Oppure dovrebbe essere stablita da un organismo terzo.
• Che dice Grillo?
’«Napolitano (che non ci dorme la notte) e i partiti vogliono cambiare in corsa la legge elettorale, un attimo prima della fine della legislatura dopo aver ignorato la questione dal 2006. Quando scappa, scappa. Di fronte al colpo di Stato del cambiamento della legge elettorale in corsa e al tetto del 42,5% per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis, l’Unione europea tace». Poi ricorda quello studio-raccomandazione del 2003.
• Sa che non vedo l’ora che si vada a votare? Almeno saremo usciti da questo caos.
Un premio al 40% dei consensi rende conveniente fare asse con qualcun altro e tentare una coalizione. Neanche Beppe Grillo può pensare di vincere da solo con un tetto simile, e gira infatti voce di un asse del M5S con altri guru antisistema, Di Pietro e la nuova Italia dei Valori, De Magistris, Leoluca Orlando, quelli di Micromega e la candidatura-bomba a presidente del consiglio di Antonio Ingroia, il magistrato che crede nella trattativa Stato-mafia. Quanto al resto, ha ragione lei, siamo in un caos da mal di testa: il comitato di presidenza del Pdl ha addirittura messo in minoranza Berlusconi, che ha il torto di non credere alle primarie del centro-destra, di non credere ad Alfano leader e di voler buttare all’aria tutto per trovare un bel faccino di manager da proporci come premier. I due che si danno battaglia nel centro-sinistra hanno cominciato a farsi i conti in tasca, Renzi vuol sapere chi paga gli sms di Bersani, Bersani risponde che i conti della sua campagna elettorale stanno sul suo sito, Renzi va in tv e fa sapere che, in caso di vittoria, chi non la pensa come lui è fuori, Vendola a sua volta avverte che il nuovo governo (con lui dentro) deve ripristinare immediatamente il vecchio articolo 18, eccetera eccetera. Ci sono polemiche anche per l’assoluzione del democratico Vasco Errani, governatore regionale dell’Emila, che segue quella di Vendola. Il centro-destra ci vede la controprova che i giudici fanno parte del sistema di potere del centro-sinistra, condannano da una parte sola. È la “magistratocrazia” del furibondo Berlusconi.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 10 novembre 2012]