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 2012  novembre 06 Martedì calendario

Insulti e schiaffi a Fini al funerale di Rauti

• Gianfranco Fini si è presentato al funerale di Pino Rauti ed è stato preso a insulti, sputi e schiaffi dai neofascisti presenti. Il racconto di Menicucci sul Cds: «Il feretro di Pino Rauti, ex segretario dell’Msi è già dentro la chiesa, quando sul sagrato compare il presidente della Camera Gianfranco Fini. Quando lo vedono, scatta la contestazione. Prima qualche insulto, con la scorta che esita un attimo, prima di avanzare. “Che si fa?”, dicono. “Andiamo avanti”, la risposta con un cenno della mano. A quel punto, però, si scatena la gazzarra e la contestazione si fa più violenta: volano oggetti, sputi, manate, un’ombrellata colpisce il portavoce di Fini, un uomo sull’ottantina agita una stampella. Arriva anche lo staff del sindaco Alemanno (e genero di Rauti) a protezione di Fini, il cordone ondeggia, la folla inferocita mena fendenti: “Bastardo, vattene, vai a Montecarlo”. Fini guadagna l’entrata della chiesa, scendendo due scalini e viene colpito da una manata sugli occhiali. Il clima è tesissimo: “Fuori, fuori!”, scandiscono i neofascisti. Fini arriva al suo banco, davanti all’altare. Isabella Rauti, una delle due figlie del leader scomparso, interviene al microfono: “Vi prego – dice – non è questo il momento. Abbiate rispetto per mio padre e la mia famiglia”.
La funzione riprende, Fini saluta Isabella, le sussurra un “mi dispiace” all’orecchio. Poi, a metà messa, va via passando dalla sagrestia e poi da un’uscita secondaria».

• In chiesa per i funerali di Rauti si sono visti, tra gli altri, «gli ex colonnelli Gasparri, La Russa, Landolfi e Ronchi seduti stretti e ben lontani dai colleghi Fabio Granata e Flavia Perina. Ecco l’outsider Mara Carfagna, venuta per l’amica Isabella, e Gerardo Bianco, unico democristiano: “Al netto delle sue idee, stimavo Rauti, era un uomo colto”. Forse è l’ultima volta che la destra intera risponde alla chiamata: il repubblichino Ciarrapico, la lanciatissima Giorgia Meloni, il principe Lillo Ruspoli, il leader della Destra Francesco Storace, il neofascista Stefano Delle Chiaie. Fini, per loro, è l’abusivo, il clandestino, il traditore. Teodoro Buontempo volta la testa dall’altra parte, non saluta. Commenta Storace: “Oggi Fini ha pagato i suoi errori. Avrebbe fatto bene ad astenersi, la sua è stata una provocazione”». [Longo, Rep]

• Menicucci (Cds) spiega chi sono i contestatori di Fini: «Un mondo eterogeneo, fatto ex missini, di giovani che guardano al Blocco studentesco, ma anche di gente comune, da sempre nel mondo neofascista della capitale, di quella che un tempo di chiamava “la destra radicale”. In piazza, al funerale di Pino Rauti, c’è un po’ di tutto. “La trama spezzata di una comunità che rimane in cammino”, come dice nel suo ricordo da figlia e da politica, Isabella. Quella trama è fatta di nostalgici dell’Msi, di rautiani della prima ora, di extraparlamentari, di antifiniani da sempre, ma anche di chi Fini lo ha seguito per anni e ha mal digerito lo strappo di Fiuggi prima e la vicenda della casa di Montecarlo poi. In chiesa compare anche Stefano Delle Chiaie, ex leader di Avanguardia nazionale, processato (e assolto) per la strage di piazza Fontana. E c’è Adriano Tilgher, oggi a La Destra».