Fior da fiore, 6 novembre 2012
I conti in tasca a Obama e Romney • L’Istat vede nero • La città dove si gioca di più è Pavia • Poveri e irrazionali • La casa farmaceutica tedesca che non dà più il medicinale antitumorale agli ospedali greci • Accusata di evasione la famiglia Marzotto • Gianfranco Fini difeso da Assunta Almirante • La mania di non buttare nulla • Le capsule del tempo di Warhol
Spese Oggi si vota negli Stati Uniti. I soldi spesi: la campagna elettorale di Obama è costata 852,9 milioni di dollari, quella di Romney 752,3; Obama ha speso in pubblicità, soprattutto in tv, 347 milioni di dollari, Romney 386; per pubblicità nel solo Ohio, considerato lo stato chiave (dal 1956 chi vince qui diventa presidente), Obama ha sborsato 52 milioni di dollari, Romney 32 (su questo, vedi anche il Fatto del Giorno di oggi, etichetta verde qui in alto).
Istat Le previsioni dell’Istat sull’economia italiana: flessione del Pil (prodotto interno lordo) del 2,3% quest’anno e dello 0,5% l’anno prossimo (cifre più nere di quelle previste dal governo). Consumi giù del 3,2% quest’anno e ancora in calo (-0,7%) nel 2013. L’anno prossimo il tasso di disoccupazione continuerà a salire: dal 10,6% di quest’anno all’11,4%.
Slot Pavia, la città italiana dove, secondo le statistiche, è più alta la spesa pro capite per l’azzardo. C’è una slot machine ogni 136 abitanti, la più alta densità d’Italia. Il denaro gettato nelle scommesse equivale qui al 7,8% del prodotto lordo locale, pari a oltre 2.800 euro all’anno a testa. Così nell’ultimo mese ben 20 persone hanno chiesto al tribunale di far interdire un loro congiunto che si è rovinato al gioco (Del Frate, CdS).
Lotterie Nel 2011, secondo l’Istat, le famiglie italiane hanno speso mediamente per lotto e lotterie oltre 60 euro (Meldolesi, CdS).
Razionalità Perché chi è in difficoltà economiche si mette a buttare i soldi nei giochi o chiede prestiti a tassi impossibili? Secondo ricercatori dell’università di Chicago perché, quando si è in affanno, i problemi appaiono più pressanti e più urgenti le spese. Questi pensieri prendono il sopravvento, consumando le energie di cui si avrebbe bisogno per compiere scelte razionali (ibidem).
Farmaci/1 Da ieri la casa farmaceutica tedesca Merck non fornisce agli ospedali pubblici greci il suo più importante farmaco anti-tumorale, l’Erbitux. Motivo: troppi pagamenti in ritardo o sospesi per via della crisi economica. Molti crediti della Merck, inoltre, sono stati covertiti in titoli di Stato ellenici, poi deprezzati con l’aggravarsi della situazione generale (solo la consociata Merck Serono avrebbe accettato come pagamento dei farmaci bond per 56 milioni di euro) (Offeddu, CdS).
Farmaci/2 La Roche ha sospeso le forniture a credito a 23 ospedali pubblici portoghesi che avevano accumulato debiti per 135 milioni di euro, e che ritardavano ormai i pagamenti anche per più di 420 giorni (ibidem).
Evasione La famiglia Marzotto, leader nel settore tessile, avrebbe evaso tasse per 65 milioni di euro. Sequestrata la villa di Cortina e case di lusso per un valore di 50 milioni. Nel mirino degli inquirenti la vendita del 29% del marchio Valentino Fashion Group, i cui profitti, compresa la parte dell’evasione fiscale, sono finiti alle isole Cayman. La Valentino Fashion Group avrebbe omesso di pagare le tasse nella dichiarazione del 2008 per circa 65 milioni di euro. L’operazione di cessione ha garantito ai soci Marzotto introiti per 199 milioni complessivi, il cui 33 per cento andava però versato al fisco italiano come aliquota Ires. In realtà, gli indagati sono accusati di aver trasferito nell’aprile 2007 «la proprietà delle azioni Vfg detenute da ciascuno alla lussemburghese Icg, della quale nel frattempo erano diventati soci e amministratori di fatto, per poi vendere l’intero pacchetto il 16 maggio successivo». Inoltre, tutte le plusvalenze ottenute dall’operazione finanziaria di cessione del marchio Valentino, sono nel frattempo finite in una società delle isole Cayman.
Fini Gianfranco Fini ai funerali di Pino Rauti è stato insultato e schiaffeggiato. Appena entrato in chiesa, hanno cominciato a urlargli «fuori, traditore, Badoglio», gli hanno sputato e lanciato oggetti. Per difenderlo, Assunta Almirante ha incenerito con lo sguardo quelli che urlavano e puntato l’ombrello contro i più facinorosi. (Roncone e Menicucci, CdS).
Roba Quelli che non riescono a buttare la roba si chiamano disposofobici (Daina e Zunino, Rep).
Capsule Warhol teneva una scatola di cartone accanto alla scrivania: quando sentiva il bisogno di dare una ripulita al piano di lavoro, metteva tutto nella scatola, cui dava il nome di «capsula del tempo», la datava e la immagazzinava. Ne fece più di seicento (ibidem).
Oggetti La casa a cinque piani di Warhol era talmente piena di oggetti da costringerlo a vivere solo in due stanze (ibidem).
(a cura di Daria Egidi)