Rassegna, 2 novembre 2012
Stabilità, la carica dei 1.600 emendamenti
• La legge di stabilità è stata sommersa da una marea di emendamenti da parte della Commissione Bilancio di Montecitorio. In totale sono 1.600: quattrocento arrivano da parlamentari del Pdl, altri quattrocento da quelli del Partito democratico, e novanta dall’Udc. La Lega fa la sua parte, con 300 emendamenti, mentre dall’Idv ne giungono 140. Spiega Giovannini sulla Sta: «Va detto chiaramente che gran parte di questi emendamenti decadranno più o meno automaticamente, visto che riguardano le materie modificate dall’accordo governo-maggioranza, e che erano stati presentati prima dell’intesa tra i relatori e il ministro dell’Economia Vittorio Grilli (potranno essere ripresentati sotto forma di subemendamento). E di converso, tra i 1.600 emendamenti non ci sono quelli che verranno presentati dai relatori, oltre agli eventuali emendamenti del governo. Ovvero le proposte che hanno stravolto la manovra, dal dietrofront sul taglio dell’Irpef alla sterilizzazione dell’aliquota Iva del 10 per cento, dall’eliminazione della retroattività del taglio delle detrazioni all’utilizzo delle risorse risparmiate per ridurre il cuneo fiscale che grava sulle buste paga. (…) Resta il fatto che il segnale politico - la crescente insofferenza del Parlamento nei confronti delle proposte del governo dei Professori - appare chiarissimo».
• Il relatore Pdl Renato Brunetta ha proposto che con una parte dei soldi risparmiati dal mancato alleggerimento dell’Irpef si istituisca un fondo per tagliare l’Imu sulla prima casa. Seconda idea dell’ex-ministro è quella di raddoppiare il fondo di 1,6 miliardi già previsto per incrementare la produttività delle aziende. Idea che però non piace particolarmente alla Cgil che la definisce «bizzarra», visto che un accordo su questo ancora non c’è. [Giovannini, Sta]