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 2012  novembre 02 Venerdì calendario

Adesso c’è la guerra per diventare capoluogo di provincia • L’incandidabilità dei condannati è cosa fatta • La nostalgia della Severino • Grillo e Di Pietro si piacciono • I divieti di Pechino • Quanto spendono le banche per pagare i dirigenti • La storia infinita del Ponte di Messina • Romney teme che gli Stati Uniti facciano la fine dell’Italia • Pound e la morte • Il dondolo di Gae Aulenti


Capoluoghi Iniziata la lotta per aggiudicarsi il titolo di capoluogo nelle province che nasceranno. Infatti la nuova legge a un certo punto recita: «Diviene capoluogo di Provincia il comune, tra quelli già capoluogo, avente maggior popolazione residente. Salvo il caso di diverso accordo, anche a maggioranza, tra i medesimi comuni». La situazione appare complicata nelle fusioni di tre province. Esempio: nell’alta Lombardia il capoluogo dovrebbe essere Como, ma Varese e Lecco potrebbero fargli le scarpe se riuscissero ad accordarsi fra loro (magari spartendosi gli uffici) (Salvia, CdS).

Severino Il ministro Paola Severino intervistata dal Corriere della Sera dice che l’incandidabilità dei condannati è ormai cosa fatta: «La prossima settimana sarà pronto lo schema del decreto legislativo del ministro dell’Interno, da sottoporre agli altri ministri interessati» (Martirano, CdS).

Aule «Ho nostalgia delle mie belle aule piene di studenti, così pieni di entusiasmo, di desiderio di apprendere e di volontà di far valere i propri meriti» (il ministro Severino) (ibidem).

Chapeau Scambio di complimenti tra Beppe Grillo e Di Pietro. Scrive il primo: «Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l’unico che ha tenuto la schiena dritta in un parlamento di pigmei. Chapeau!». Di Pietro, che ormai sembra dare per morto il suo partito, promette: «Se resteremo fuori dal Palazzo, tiferemo per Beppe Grillo» (su questo vedi anche Il Fatto del Giorno, etichetta verde qui in alto].

Pechino In occasione del diciottesimo congresso del Partito Comunista (8 novembre), da cui dovrebbe uscire la nuova classe dirigente, a Pechino si moltiplicano i divieti: vietata la vendita di coltelli, ai tassisti è stato chiesto di controllare il comportamento dei passeggeri e di bloccare l’apertura dei finestrini posteriori nel timore che qualcuno possa lanciare volantini o altro; chi vuole comprare modellini di aerei telecomandati deve far registrare la sua carta d’identità. Vietate inoltre le gite scolastiche e le riprese cinematografiche all’aperto; permessi più stringenti per chi arriva in macchina da fuori, no ai camion all’interno della città, concerti rinviati (Del Corona, CdS).

Banche Ammontano a circa 134 milioni i compensi 2011 erogati dalle principali otto banche italiane a consiglieri, dirigenti e sindaci. Intesa Sanpaolo ha speso circa 28,3 milioni, Mediobanca 20,8, Unicredit 18,7, il Banco Popolare 18,2 milioni, Ubi Banca 13,4, Mps 13,2, Bpm 11,1 e Bper 10,7 milioni. Pesa molto il capitolo delle buonuscite: in testa alla classifica si colloca Antonio Vigni, ex direttore generale di Mps, che ha percepito 5,4 milioni (4 a titolo di trattamento di fine rapporto); seguono, con 3,5 milioni, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ex ceo di Intesa (che ha rinunciato alla buonuscita, incassando solo il Tfr) e l’ex dg Bpm Fiorenzo Dalu. Appena dietro Mimmo Guidotti, ex direttore Bper, con 3,3 milioni. Nel governo, oltre a Passera, hanno ricevuto stipendi da consiglieri Elsa Fornero (332 mila euro da Intesa), Piero Giarda (101 mila dal Banco Popolare) e Piero Gnudi (117 mila da Unicredit) (CdS).

Ponte di Messina Il governo aveva annunciato che il Ponte di Messina non si farà perché «l’Italia non può permettersi questa infrastruttura», però per altri due anni resterà in vita la società Stretto di Messina spa, che da oltre trent’anni tenta di collegare Calabria e Sicilia (questo per non pagare una penale di 300 milioni alle imprese coinvolte nel progetto). L’idea di fare il Ponte va avanti dal 1981 ed è costata quasi 300 milioni di euro solo per studi e interventi preliminari. Secondo una stima della Corte dei Conti, 200 milioni se ne sono andati solo tra il 2001 e il 2006. Il costo del manufatto è lievitato negli anni: nel 2003 il Cipe aveva deliberato un costo di 4,6 miliardi di euro, cui si sono aggiunti i lavori preliminari, gli oneri finanziari, gli adeguamenti dell’inflazione per arrivare a 6,3 miliardi.

Cetacei Tra le consulenze pagate dalla società Stretto di Messina, ce n’è una per valutare l’impatto emotivo del Ponte sulle popolazioni locali, una per valutare le possibili interazioni coi flussi migratori dei cetacei e un’altra sugli uccelli migratori notturni (Fraschilla, Rep).

Strada «Se continuiamo a spendere 1.000 miliardi di dollari in più di quanto entra, l’America è sulla strada di una crisi economica come quelle di Grecia, Italia e Spagna» (Mitt Romney).

Confidenza L’attore Enrico Maria Salerno raccontava spesso di aver incontrato Ezra Pound nel 1970 a Venezia. Gli chiese: «Maestro, come va?». E quello, in dialetto veneziano, riferendosi alla morte: «Me sta sempre de drio ma non ghe do confidenza...» (aneddoto raccontato dallo psicopatologo Massimo Ammanniti) (Conti, CdS).

Aulenti Gae Aulenti disegnò un dondolo e lo chiamò “Sgarsul”, soprannome del fidanzato di allora, che era Carlo Ripa di Meana (Aulenti è morta ieri, a quasi 85 anni).

(a cura di Daria Egidi)