Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• A Praga, la prima giornata della finale di Coppa Davis tra Italia e Cecoslovacchia si chiude con i padroni di casa in vantaggio 2-0: Adriano Panatta è sconfitto in cinque set (3-6, 3-6, 6-3, 6-4, 6-4) da Tomas Smid, Corrado Barazzutti è sconfitto in quattro set (4-6, 6-1, 6-1, 6-2) da Ivan Lendl. Recriminazioni per la sconfitta di Panatta, che dopo il match si sfoga per le “palle rubate” «sempre in momenti molto delicati. Lo sapevamo in partenza e puntualmente si è verificato. Il giudice di sedia mi sorrideva dopo che avevo perso e allora l’ho insultato. È stato sempre partigiano quel ciccione. Quando invitava al silenzio i cecoslovacchi lo faceva con calma e in tono pacato, quando si trattava di fare stare zitti gli italiani nella nostra lingua lo faceva come un caporale. Il giudice arbitro è stato invece perfetto». Quanto all’aspetto tecnico: «I primi due set li ho giocati bene, il terzo mi è sfuggito subendo un break in un momento in cui, sul 40-0, non avrei dovuto temere più nulla. Poi una battuta fuori, giocata così in souplesse, ha finito per farmi andare nel pallone. Il quarto lo ha vinto Smid con pieno merito. Nessuna discussione. Ha giocato bene e servito ancora meglio. Il quinto poi non è stata più partita. Solo una gran confusione, una bagarre. Non era più tennis». r. c., Sta. 6/12/1980]