Rassegna, 30 ottobre 2012
De Benedetti lascia e gira le azioni ai figli
• Carlo De Benedetti ha deciso di lasciare le cariche all’interno del gruppo e «trasferirà gratuitamente» tutte le sue azioni dell’accomandita di famiglia ai tre figli Rodolfo, Marco e Edoardo, che passeranno così dal 20% al 100%. Già nel 2009 era avvenuto un primo distacco attraverso l’abbandono delle cariche operative del gruppo. Adesso la successione avverrà pienamente anche a livello proprietario, dentro la Carlo De Benedetti & C. sapa. Scrive Massaro (Cds): «Le redini del comando verranno affidate definitivamente affidate a Rodolfo, manager 51enne che ha costruito la sua carriera nel gruppo di famiglia, 14 mila dipendenti, che a lui deve la diversificazione nell’energia, con Sorgenia, e nella sanità, con Kos, accanto alla gestione e allo sviluppo dei business più maturi nella componentistica per auto (Sogefi) e nell’editoria, con il gruppo L’Espresso-Repubblica. Rodolfo De Benedetti diventerà presidente esecutivo di Cir, al posto di Stefano Micossi che rimane nel board, e di Cofide nella tornata assembleare di aprile. Al suo fianco acquisterà sempre maggiore peso Monica Mondardini, amministratore delegato dell’Espresso dal 2009, che diverrà anche numero uno operativo di Cir. Circa gli altri fratelli, Marco – numero uno del fondo di private equity Carlyle per il sud Europa – resterà nel consiglio di Cofide, Edoardo, cardiochirurgo a Ginevra, in quello di Kos».
• Il gruppo De Benedetti, da 4,5 miliardi di ricavi annui (dati 2011). Nei primi nove mesi del 2012 ha registrato 10 milioni di perdita dopo ricavi in crescita del 10% a 3,6 miliardi, con un margine operativo lordo in calo del 25,7% a 253 milioni a causa soprattutto dei cattivi risultati delle attività italiane di Sorgenia (77 milioni di perdita) e L’Espresso. [Massaro, Cds]