Rassegna, 30 ottobre 2012
In Sicilia vince Crocetta. 5 Stelle primo partito
• Le elezioni siciliane hanno visto la vittoria, per la prima volta nella storia, di un uomo di sinistra: Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela ed eurodeputato del Pd, candidato dei democratici e dell’Udc, l’ha spuntata con oltre il 30 per cento, staccando di cinque punti il candidato sostenuto dal Pdl, l’ex sottosegretario Nello Musumeci. Dal voto nell’Isola, caratterizzato da un’astensione senza precedenti (più di un elettore su due non è andato alle urne), emerge con forza il Movimento 5 Stelle, che fa eleggere 14 consiglieri (su 90) e diventa il primo partito siciliano, davanti ai democratici e a un Pdl in caduta libera, che dal 2008 a oggi ha perso oltre 20 punti. Il candidato presidente di M5S, Giancarlo Cancelleri, centra il terzo posto superando addirittura Gianfranco Micciché. Solo quinta la sindacalista Fiom Giovanna Marano. [Lauria, Rep]
• Crocetta non ha la maggioranza a Palazzo dei Normanni. Questi i numeri precisi: Crocetta si è imposto con il 30,5% dei consensi, che corrisponde a 617.073 voti, grazie al sostegno di tre liste: il Partito democratico (13,4%), la lista Crocetta (6,2%) e l’Udc (10,8%). In totale la coalizione di Crocetta porta all’Assemblea regionale 30 deputati eletti, 8 del listino (premio di maggioranza) e dunque sfiora quota 40 senza però raggiungere i 46 voti necessari per far passare i provvedimenti nel plenum di 90 componenti. [Martirano, Cds] Lauria (Rep): «Già ieri sera, nella Sicilia piombata d’un tratto nella Terza repubblica, sono ripresi vecchi calcoli e tattiche parlamentari. Le arti in cui eccelle Raffaele Lombardo, il governatore uscito di scena nel pieno di un’inchiesta per mafia. “Mi ritiro in campagna”, ha detto. Ma all’Ars, Lombardo, manda suo figlio Toti, eletto con numeri robusti nel collegio catanese».
• Rosario Crocetta, «padre precario, mamma sarta, tre fratelli più grandi, studi dai Salesiani che a Gela, città del petrolchimico dell’Eni, offrono servizi di base alle famiglie degli operai. Rosario serve messa tutte le mattine ma frequenta anche la cellula della federazione giovanile comunista. Il giovane gelese – che intanto prende il diploma di perito chimico e lavora per l’Eni – respira la passione politica anche in casa dove il fratello Salvatore è il primo a farsi avanti fino a diventare parlamentare del Pdci di Oliviero Diliberto. Poi tocca a lui. Rosario punta sul Comune e nel ’96-97 diventa assessore alla Cultura nella giunta Gallo (Ds)». [Martirano, Cds]