Rassegna, 29 ottobre 2012
Il Pdl frena Berlusconi
• All’indomani del discorso di Villa Gernetto, dove sabato Silvio Berlusconi ha minacciato di staccare la spina al governo, il vertice del Pdl ha preso le distanze dai toni dell’ex premier e, se si esclude la questione giustizia, anche dai contenuti. Fabrizio Cicchitto ha ammonito: la questione Monti va «esaminata in modo serio». Bisognerà apportare «correzioni significative» alla legge di Stabilità, contro la recessione e la pressione fiscale. Ma la preoccupazione che più lo assilla è un’altra: «Evitare che una crisi politica provochi una esplosione degli spread, realizzata anche strumentalmente». [Guerzoni, Cds]
• Magri sulla Stampa fa la conta di chi, nel Pdl, sta con Berlusconi e chi no: «Fuori dal giro romano dicono no alla crisi Crosetto, Osvaldo Napoli, Formigoni, Cazzola, Mantovano, la Bertolini. Si arruolano per l’assalto finale al fianco del Cavaliere Bondi e la Repetti, Rotondi e Lauro, Matteoli e la Mussolini, alla quale quest’ultimo atto forse ricorda il Nonno, il discorso del teatro Lirico, il ridotto della Valtellina... Anche loro memori, gli ex di An non sottoscrivono la svolta berlusconiana. Far cadere il governo è una mossa che vedono con sospetto».
• Scrive la Di Caro sul Cds che in queste ore Berlusconi va ripetendo ai suoi che non ha alcuna intenzione di tornare indietro. «Non c’è nulla di quello che ho detto che io debba correggere. Questo governo sta sbagliando tanto. Non piace ai nostri elettori. Non faremo sconti sulla legge di Stabilità». E dunque niente ricandidatura a premier, sì alle primarie, nessun’ostilità nei confronti di Alfano, ma anche linea durissima su giustizia, politica economica, rapporti con i partner europei e, appunto, con il governo Monti, contro il quale Berlusconi è deciso ad alzare il tiro.
• Secondo Magri della Stampa, Daniela Santanché da giorni è «accampata ad Arcore».