Rassegna, 23 ottobre 2012
Corruzione, Italia al vertice
• Transparency monitorizza la “corruzione percepita” e in questa categoria piazza l’Italia al 69° posto, come Ghana e Macedonia, e davanti a Grecia, Bulgaria e Romania. C’è un nesso tra “corruzione percepita” e “corruzione”?. La prima è lievitata, la seconda è in calo, ma solo perché sono diminuite le denunce (Dino Martirano, Cds; Cristiana Mangani, Messaggero). Gli effetti collaterali: -16% sugli investimenti dall’estero, -25% del tasso di crescita delle aziende. Il diffondersi di pratiche scorrette «mina la fiducia dei mercati e delle imprese, scoraggia gli investimenti dall’estero, determina quindi, tra i suoi molteplici effetti, una perdita di competitività del Paese» (Mario Monti nella prefazione del rapporto del governo). Se l’Italia fosse un paese “trasparente” il Pil sarebbe cresciuto, nel breve periodo, del triplo e, nel lungo (dal 1970 al 2010) del doppio. (Eugenio Bruno, Sole 24 Ore). I danni per le imprese, a seconda dei settori e delle dimensioni, vedono una riduzione dei tassi di crescita dal 205 al 40%. (Oscar Giannino, Messaggero).