Rassegna, 17 ottobre 2012
Cuba, Castro concede libertà d’espatrio
• Come promesso sei anni fa, quando prese il potere al posto del fratello, Raul Castro ieri ha concesso la libertà d’espatrio per i cubani, a partire dal 14 gennaio 2013. Rimane però forte la discrezionalità del governo dell’Avana su come andare e tornare dall’isola. Il decreto legge pubblicato ieri mattina su Granma abolisce in sostanza la tarjeta blanca, il permesso di uscita, e la necessità per i cubani di ricevere un invito ufficiale dall’estero, che sia per un congresso o su richiesta di un amico o fidanzato. Come ovunque nel mondo, d’ora in poi basterà il passaporto per espatriare. Ma quest’ultimo non verrà concesso automaticamente. Chi già ce l’ha, lo deve rifare. Poi esistono una serie di limitazioni, «per ragioni di interesse pubblico», per esempio, o alle categorie che Cuba considera preziose come i medici e gli scienziati. Mentre si trovano all’estero ai cubani è proibito svolgere attività politiche. Resta infine in vigore un caposaldo della rivoluzione, e cioè la perdita di ogni bene sull’isola per chi se ne va. Viene appena aumentato da 11 a 24 mesi il tempo limite per tornare a Cuba senza essere considerati disertori, e vedersi confiscato tutto. [Cotroneo, Cds]