Rassegna, 17 ottobre 2012
Bersani: non chiederò a D’Alema di ricandidarsi
• Nel Pd altra giornata di scontri interni. Al mattino, Pierluigi Bersani ha fatto sapere: «Io non chiederò a D’Alema di candidarsi. Io non chiedo a nessuno di candidarsi. Io non sono quello che nomina i deputati. Io farò applicare la regola, chi ha fatto più di 15 anni deve singolarmente chiedere una deroga alla direzione nazionale». Racconta la Guerzoni (Cds): «È una svolta. D’Alema diserta la riunione di corrente dei parlamentari bersaniani e il segretario deve chiamarlo al telefono per chiarire. Ma intanto, sulla giostra che ha preso a girare vorticosamente nel Pd, le interpretazioni si scatenano. L’ex ministro ha davvero “scaricato” l’ex premier? La dalemiana Velina rossa di Pasquale Laurito paragona Bersani a “Ponzio Pilato” e prevede la vittoria del “Grillo di Firenze”. Ma D’Alema, dopo aver detto “mi candido solo se me lo chiede il Pd”, non si arrende: “Decide il gruppo dirigente. D’altro canto io non mi ero rivolto a Bersani, ma al partito”. E a chi gli domanda se intenda chiedere la deroga, dopo 23 anni e 190 giorni di Parlamento, replica infastidito: “C’è tempo, deciderò quando riterrò opportuno farlo”. Non si sente scaricato dal segretario? “Assolutamente no, sono d’accordo con quello che ha detto”. Ma il cielo sul Pd è livido».
• «Certo, adesso abbiamo Monti, che è autorevole e parla in inglese, poi avremo Bersani... che parla in emiliano» (battuta di D’Alema, qualche settimana fa). [Meli, Cds]