Rassegna, 16 ottobre 2012
D’Alema: «Mi candido se il partito me lo chiede»
• Massimo D’Alema, il giorno dopo l’addio al seggio annunciato da Walter Veltroni, non ha sciolto i dubbi sulla sua ricandidatura e non ci sta a lasciar passare «l’idea che ci sia un gruppo di oligarchi che si devono togliere di mezzo». Anzi, ha avvertito: «Quell’idea è un’evidente distorsione e denota l’abilità dei nostri competitori a mettere al centro l’eliminazione della classe dirigente del Pd. Non sono alla ricerca di un posto di lavoro ma sono disposto a dare una mano se lo si ritiene necessario, sennò amici come prima». Poi ha spiegato: «La mia disposizione è a non candidarmi. Semmai posso candidarmi se il partito mi chiede di farlo». [Sannino, Rep]
• L’appello pubblicato ieri su l’Unità, per una candidatura di D’Alema alle politiche, sotto il titolo «Basta divisioni e personalismi. Parta dal sud la sfida per il governo. Per noi D’Alema è punto di riferimento». Un manifesto firmato da circa 600 tra sindaci, assessori, intellettuali, imprenditori (comprese aziende di calzature, carne e olii) nonché militanti di Puglia, Calabria, Campania, Basilicata e Sicilia. [Sannino, Rep]