Rassegna, 16 ottobre 2012
Stato-mafia, Napolitano accusa: «Vogliono colpirmi»
• Giorgio Napolitano torna ad accusare per le «insinuazioni», il gratuito «sospetto di interferenza», i «tentativi» di coinvolgere il Quirinale nella vicenda della trattativa fra Stato e Mafia. E il presidente della Repubblica torna sul tema delle intercettazioni con Nicola Mancino, inaugurando la scuola per magistrati di Scandicci, anche decidendo di rendere pubblico il carteggio con Loris D’Ambrosio, il consigliere giuridico del Colle ascoltato dai pm palermitani per le sue conversazioni con l’ex presidente del Senato, e scomparso il 26 luglio. «Cercano di colpire me per colpire lei, signor presidente» gli scriveva D’Ambrosio, rivendicando totale estraneità ad ogni tentativo di insabbiare le indagini: «Non ho fatto patti con il diavolo. Qualche politico e qualche giornalista è arrivato a inserirmi nella zona grigia di chi cerca di impedire che si raggiunga il terzo livello... Tutto ciò è inaccettabilmente calunnioso». Una lettera piena di amarezza, ma anche di accuse alle indagini dei magistrati palermitani condotte «con un approccio disinvolto », che si concludeva con le dimissioni del consigliere. Dimissioni che Napolitano respinse. Con una lettera, resa pubblica anch’essa nel volume che raccoglie gli interventi di Napolitano sul tema giustizia, in cui si spiega che l’affetto e la stima non vengono «neppure sfiorati dai tentativi di colpire lei per colpire me». [Rosso, Rep]
• Dietro la vicenda intercettazioni, ha ribadito ieri Napolitano da Scandicci, si è giocata una partita politicamente strumentalizzata. Una «decisione obbligata» quella di impugnare le intercettazioni nei confronti del Capo dello Stato, ha ripetuto davanti ai giovanissimi magistrati, presa «dopo che dalla procura di Palermo, e solo da essa, era stata data pubblica notizia di intercettazioni di mie conversazioni telefoniche». Napolitano accusa: si è tentato «da qualche parte di mescolare la mia iniziativa, di assoluta correttezza istituzionale, con il travagliato percorso delle indagini giudiziarie sulle ipotesi di trattativa Stato mafia negli anni Novanta». Insinuazioni, del tutto gratuite, «smentite da tutti gli interessati». [Rosso, Rep]