Rassegna, 15 ottobre 2012
Alfano e il caso Lombardia: «Al voto, no accanimento terapeutico»
• Il giorno dopo l’annuncio della Lega del voto inevitabile ad aprile, Angelino Alfano ha chiuso la partita in Lombardia: «Se la Lega dovesse mantenere questa posizione, è chiaro che la responsabilità della scelta sulla data delle elezioni è del presidente Formigoni. Noi siamo contrari a ogni forma di accanimento terapeutico». Dunque, continua il segretario del Pdl, dovrà essere Formigoni a scegliere «liberamente» la data delle elezioni per «il bene della Lombardia». Spiega la Di Caro sul Cds: «Difficile, allo stato, che il governatore si ricandidi. Ma l’incertezza sugli scenari futuri in Lombardia e sulle alleanze nazionali a questo punto è totale. Nello stesso Pdl, come ormai succede su quasi ogni tema, divergono le opinioni su come si dovrebbe procedere. Alfano e il vertice di marca ex forzista del Pdl (e con loro Berlusconi, che nel frattempo si dedica sempre più intensamente alla preparazione della sua lista di imprenditori e facce nuove che vorrebbe lanciare al più presto, in alternativa o in sostituzione del Pdl non è ancora chiaro) si guardano bene dall’attaccare la Lega e ritengono che il rapporto vada mantenuto in ogni caso, Formigoni o non Formigoni».
• Nomi di candidati possibili per il Pdl alle prossime elezioni in Lombardia: Mariastella Gelmini o Gabriele Albertini. È probabile che il partito di Berlusconi lasci alla Lega la corsa alla presidenza. [Di Caro, Cds]