Fior da fiore, 7 luglio 2012
I tagli di Mario Monti • Il «non sapevo» di Chiara Danese • Alessandro Piperno vs Emanuele Trevi, ovvero l’odio e il premio Strega • Ultime del comandante Francesco Schettino • Le battute di Sacha Baron • I tedeschi e il nazismo • Analizzare i dati degli e books • Dati sulla Germania nell’epoca della moneta unica • I problemi della Cina • I guadagni di Michele Santoro
Statali Mario Monti ha programmato 26 miliardi di tagli spalmati su tre anni, 4,5 quest’anno, 10,5 l’anno prossimo, il resto nel 2014, quando ci sarà un altro governo. La novità è che viene colpita la pubblica amministrazione, cioè a questo punto non è sicuro neanche il posto di statale: via un quinto di tutti i dirigenti, mandando in pensione con le vecchie regole quelli che hanno 60 anni; via un altro dieci per cento, con la cassa integrazione all’80 per cento dello stipendio base (senza calcolare indennità, straordinari ecc.) e alla fine dei due anni di mobilità la pensione o il licenziamento. La spesa pubblica è pari oggi a 820 miliardi e dal 1970 spendiamo ogni anno più di quello che incassiamo. Per esempio, l’anno scorso: entrate per 26 mila euro a testa e uscite per 31 mila. In questo modo il debito è arrivato a duemila miliardi, più del 120% del Pil. Gli ultimi calcoli degli economisti americani Reinhart e Rogoff mostrano che un debito superiore al 90% del Pil toglie un punto di crescita l’anno (siamo adesso a una crescita negativa, cioè a una de-crescita, del 2%, dati forniti dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco).
Altri tagli Altri tagli, a parte una quantità impressionante di interventi minimi (tipo il buono pasto ridotto a 7 euro, gli uffici più piccoli ecc.): rinuncia a 18 mila posti letto nelle micro-strutture ospedaliere; cancellazione di 37 tribunali, 38 procure, 220 sezioni distaccate e 647 giudici di pace, con risparmi per 20 milioni sulle spese per le intercettazioni telefoniche; soppressione di 50-60 province secondo criteri che conosceremo la settimana prossima (comunque: estensione e numero degli abitanti). In questo modo sarebbe scongiurato fino al 30 giugno 2013 l’aumento dell’Iva, ci sarebbero i soldi per altri 55 mila esodati e si potrebbero aiutare i terremotati emiliani, lombardi e veneti. I sindacati annunciano scioperi generali e mobilitazioni in ogni città, il Pd è perplesso, la Confindustria attacca e dice di temere la “macelleria sociale”.
Non sapevo «Non sapevo che Berlusconi fosse proprietario di Mediaset, non pensavo che un politico potesse avere a che fare con il mondo dello spettacolo» (Chiara Danese, già terza alle selezioni di miss Piemonte, vent’anni, da Gravellona provincia di Verbania, testimonianza al processo Ruby).
Odio «Oggi le passioni sono cieche, non conducono più alla conoscenza. L’unica che mi appare ancora fornita di un tratto nobile è l’odio» (Manlio Sgalambro ad Antonio Gnoli).
Risentimento «Per me conta molto scrivere in una specie di stato d’animo vicino al risentimento. Devo avere di fronte qualcosa da odiare» (Alessandro Piperno, vincitore per due soli voti del Premio Strega, al medesimo).
Disprezzo «Finito lo pseudo fair play della gara, dirò la mia sul merito dei libri. Ha vinto un libro profondamente mediocre, una copia di copia, un esempio prototipico di midcult residuale. Ha rischiato di far troppo bene anche un libro letterariamente inesistente, scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un’ idea, senza un’ ombra di "responsabilità dello stile", per dirla con Barthes» (Vincenzo Ostuni, editor di Emanuele Trevi, secondo arrivato allo Strega).
Trevi Piperno ha detto che non ha letto nessuno dei libri in corsa allo Strega. Lei?
«Confesso di averli letti alla mia maniera: raramente finisco un libro. Piperno l’ho letto tutto: non è una sorpresa, è un eccellente scrittore. Fois a me sembra letteratura di Serie A. Quello di Carofiglio è un ottimo personaggio, un uomo in crisi che può creare forte identificazione. Su loro tre non avevo dubbi: sanno fare il loro mestiere. La sorpresa è stata la Ghinelli: una ragazza che si farà strada» (Emanuele Trevi a Silvia Truzzi).
Schettino Il comandante Francesco Schettino, libero ma sempre indagato per il disastro della Concordia (omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di incapaci, abbandono della nave e omessa comunicazione alle autorità marittime), vuole 50 mila euro per concedere un’intervista.
Sacha Battute tratte dal film Il dittatore di Sacha Baron: «Le donne che studiano sono come le scimmie sui pattini: non servono a niente ma fanno tanto ridere» oppure «Oh, è nata una femmina. Dov’è il bidone della spazzatura?».
Nazismo La metà dei settemila studenti intervistati da Klaus Schröder (Free University di Berlino) non sa chi fosse Adolf Hitler. Un altro terzo lo definisce “protettore dei diritti umani”.
E-book «Il sistema di analisi si chiama “deep analytics” e con una serie di algoritmi è in grado di aggregare in medie ponderate le preferenze di ogni singolo lettore di e-book. Esempio: analizzando la trilogia “Hunger Games” dell’americana Suzanne Collins, l’editore Scholastic è venuto a sapere che il lettore medio legge 57 pagine all’ora, che circa 18 mila utenti hanno evidenziato la stessa frase del secondo libro “perché spesso alle persone accadono fatti che non sono preparati ad affrontare” e che, finito il primo volume della serie, il gesto più comune è di scaricare il secondo» (Alberto Mucci sul Foglio).
Germania 1 Dati sulla Germania nei 14 anni della moneta unica. Crescita media +1,35% l’anno, produttività media +1,25%, avanzo primario del 5,5% nel 2012 (nel 1998 era sotto). Però il livello dei consumi privati è rimasto stagnante, 0,7% di crescita media, i salari netti sono cresciuti in media dell’1,3% mentre il costo della vita aumentava dell’1,6. Le case costano meno adesso che nel 1998 (Italia +40%, Francia +100%). Il 90% delle entrate fiscali grava su redditi e consumi (Penati). L’uscita dall’euro non sarebbe così negativa: le esportazioni verso gli altri Paesi euro si sono ridotte dal 46% (fine 1998) al 37% attuale; a vantaggio di quelle verso il resto dell’Europa e verso l’Asia (salite rispettivamente al 32% e 16%).
Germania 2 La Bundesbank è esposta verso l’Eurosistema per 630 miliardi. Le banche tedesche devono riscuotere dalle banche dei paesi in crisi 438 miliardi.
Cina Mercati negativi sulla Cina. Il taglio del tasso di sconto deciso giovedì scorso è stato interpretato come un segno di crisi, le banche hanno prestato 188 miliardi di yuan, cioè 60 in meno rispetto a maggio. Motivi d’inquietudine: aumento dei costi generali, minori profitti, sovracapacità di molte fabbriche, bolla immobiliare, paralisi della domanda mondiale, troppi debiti di banche, imprese, enti locali.
Santoro Michele Santoro a La7 produrrà 24 puntate di Servizio pubblico attraverso la “Studio Zero”, 300 mila euro a puntata aumentabili in base allo share, quindi quasi 7 milioni in un anno, più un milione per lui. Si pagherà le querele da sé (Festuccia Sta)