Rassegna, 9 luglio 2012
G8, da De Gennaro solidarietà ai condannati
• A tre giorni dalla sentenza sulle violenze della Diaz, il prefetto Gianni De Gennaro ha rilasciato una nota in cui esprime «profondo dolore per tutti coloro che a Genova hanno subito torti e violenze», ma esprimendo solidarietà ai condannati («sono funzionari di cui conosco il valore personale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico»). De Gennaro, nel luglio del 2011 al comando della polizia, non ha mai ammesso responsabilità e non le ammette ora: «Le sentenze devono essere rispettate ed eseguite sia quando condannano, sia quando assolvono. Le competenti autorità hanno adempiuto a tale dovere operando con tempestività ed efficacia. Per quanto mi riguarda ho sempre ispirato la mia condotta e le mie decisioni ai principi della Costituzione e dello stato di diritto, e continuerò a farlo». [Tonacci, Rep]
• Ricorda Tonacci (Rep) che «lo scorso 22 novembre la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza che aveva condannato in secondo grado De Gennaro a un anno e quattro mesi e Spartaco Mortola (ex capo della Digos del capoluogo ligure) a un anno e due mesi per induzione alla falsa testimonianza. L’accusa per entrambi, motivata da alcune
intercettazioni telefoniche risalenti al 2007, era di aver indotto Francesco Colucci (ex questore di Genova nel 2001) a ritrattare la propria testimonianza nel processo Diaz. La questione verteva su chi avesse impartito l’ordine a Roberto Sgalla, responsabile delle comunicazione esterne della polizia, di recarsi alla scuola la
notte delle violenze. Colucci prima disse che quel comando era arrivato da De Gennaro, lasciando intendere che l’allora capo della polizia sapesse cosa stava succedendo. Poi ritrattò, e attribuì quell’ordine a se stesso».