Rassegna, 5 luglio 2012
Barclays, l’ex ad si scusa a metà
• Davanti alla Commissione parlamentare del Tesoro l’amministratore delegato dimissionario di Barclays Bob Diamond ha presentato delle scuse a metà per lo scandalo che sta travolgendo la banca: «Alcuni hanno sbagliato, sono io stesso dispiaciuto, deluso e arrabbiato per questo», ha detto nelle tre ore di audizione, continuando a sostenere che lui non sapeva nulla e anzi rilanciando: «Si sapeva da tempo che c’erano dubbi sui valori del Libor, non possiamo pretendere che ora sia una sorpresa ». Diamond era chiamato a rispondere sullo scandalo del Libor, la manipolazione, contestata dalle autorità finanziarie britanniche e statunitensi a Barclays, dei tassi d’interesse fra le banche, che servono a calcolare anche tassi di interesse sul debito di contratti come mutui e carte di credito. Poche ore prima, governo e opposizione si attaccavano a vicenda sul tipo d’inchiesta, parlamentare o retta da un magistrato, che dovrà esaminare l’intero sistema bancario inglese, visto che gli istituti coinvolti nelle frodi sono almeno venti. [Baduel, Rep]
• «(…) Il capitolo della telefonata fra Diamond e Tucker del 29 ottobre 2008, che chiama in causa la Banca d’Inghilterra e l’allora governo laburista, è stato aperto da un’altra negazione. Diamond sostiene da giorni che Tucker gli parlò delle stime curiosamente alte dei tassi da parte di Barclays, citando telefonate “preoccupate” di Whitehall, ovvero del governo. Pochi giorni dopo, le stime del Libor di Barclays crollarono da un più 0,15% a un meno 0,20%. Ma ieri Diamond ha negato ogni responsabilità, ribadendo che Tucker parlò sia di stime alte che di interessamento del governo. Poi ha precisato: “Credo siano stati dei ministri ad aver espresso preoccupazioni sulla stima del Libor di Barclays. Credo pensassero che data la crisi forse non potevamo più finanziarci e quindi avrebbero dovuto nazionalizzare la banca”». [Baduel, Rep]